Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Territorio

Il lago di Pilato torna a vivere: le immagini della rinascita

Torna a vivere il lago di Pilato: le nuove immagini dello specchio d'acqua a forma di occhiale situato nel cuore dei Monti Sibillini, nelle Marche

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il lago di Pilato è tornato a vivere: dopo il lungo silenzio dell’inverno, il lago glaciale situato a quasi 2.000 metri di quota, nel cuore dei Monti Sibillini, ha iniziato a riaffiorare tra le rocce.

La stagione invernale è stata segnata da una scarsità di precipitazioni, soprattutto quelle nevose, che hanno messo a dura prova il lago generato dall’unione di due bacini, caratteristica che gli conferisce la sua tipica forma a occhiale.

Il lago di Pilato torna a rivivere: perché è a rischio

Sara Marcelli, scalatrice del Cai di Ascoli e profonda conoscitrice dei Monti Sibillini, ha effettuato un’escursione per andare alla scoperta del lago di Pilato:

“Siamo a Foce di Montemonaco, piccolo borgo nel cuore dei Sibillini, tra il Monte Vettore e la magica Sibilla – le parole della Marcelli riportate da ‘Ansa’ – da qui inizia il nostro viaggio che ci condurrà in uno dei luoghi più affascinanti delle Marche, il lago di Pilato, uno splendido lago di origine glaciale che si trova alle pendici del Monte Vettore.

Nel raccontare la sua esperienza, la scalatrice spiega di trovarsi vicino a uno dei due invasi del lago che “purtroppo, a causa delle scarse precipitazioni nevose, da molto tempo non assume più la sua tipica forma a occhiale. Da diversi anni, infatti, il livello dell’acqua non è più tale da unire i due bacini”.

“In queste acque – ha proseguito Sara Marcelli – vive il chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo di origini preistoriche. Per proteggere questa specie è stata predisposta una recinzione che evita il calpestìo dei turisti. Questo è un posto carico di mistero, la leggenda narra che qui venne trasportato il corpo di Ponzio Pilato”.

Del lago di Pilato ha parlato anche il geologo Paride Giordani, guida ambientale ed escursionistica: “È l’unico lago naturale delle Marche ed è un lago glaciale, quindi si alimenta con lo scioglimento delle nevi – si legge su ‘Il Resto del Carlino’ – negli ultimi anni, purtroppo, il trend è questo, c’è sempre poca o pochissima acqua”.

Giordani ha ricordato che “le uniche eccezioni” sono state “nel 2023 e nel 2018, quando i due bacini si sono uniti per l’ultima volta. Il lago si forma di solito alla fine di maggio o nei primi giorni di giugno e almeno una volta sopravviveva fino ai mesi invernali. Nelle annate buone poteva anche accadere che non si prosciugasse e arrivasse addirittura a novembre”.

Sul futuro del lago, il biologo ha invitato a predicarle calma: “Non bisogna essere catastrofisti, ma tutto dipende dalle nevicate. L’assenza di precipitazioni invernali è il problema più grande che sta vivendo il lago”.

Il mistero del lago di Pilato: la leggenda

Tradizionalmente il lago di Pilato viene considerato come un luogo magico e pieno di misteri: deve il suo nome a una leggenda secondo la quale, proprio nelle sue acque, sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato, giustiziato dall’imperatore romano Tito Vespasiano per non aver impedito la crocifissione di Gesù.

Secondo la leggenda il corpo di Ponzio Pilato venne caricato su un carro trainato da due bufali che lo trasportarono da Roma fino ai Monti Sibillini, per poi gettarlo nel lago. Si narra, inoltre, che i due bufali si gettarono dalla cresta della Cima del Redentore, ai confini tra l’Umbria e le Marche, dove sarebbero ancora visibile le rotate del carro.

Ti suggeriamo

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963