Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Territorio

Un enorme squalo è stato avvistato nello Stretto di Messina

Al largo delle coste calabresi, alcuni pescatori hanno avvistato un enorme squalo le cui immagini hanno fatto il giro del web: ecco cosa sappiamo

Pubblicato:

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Sebbene non sia una rarità in acque italiane, vedere un gigantesco squalo che nuota a poca distanza dalla propria imbarcazione deve essere sempre un’emozione da brivido. È quanto accaduto ad alcuni pescatori che stavano navigando nello Stretto di Messina, a poca distanza dalle coste calabresi: un enorme esemplare è emerso dal pelo dell’acqua, con la sua grande pinna, prima di allontanarsi placidamente.

Squalo avvistato nello Stretto di Messina

Dopo il recente avvistamento che risale allo scorso aprile, che ha visto come protagonista uno squalo mako, stavolta è stato un esemplare ancora più grande ad affacciarsi tra le acque dello Stretto di Messina. Solo qualche giorno fa, alcuni pescatori stavano navigando al largo delle coste calabresi, quando improvvisamente hanno notato una sagoma scura e davvero enorme che nuotava sotto il pelo dell’acqua.

Le immagini, girate a bordo di una feluca (l’imbarcazione tipicamente usata per la pesca del pesce spada), hanno fatto rapidamente il giro del web. Non è nota l’esatta località dell’avvistamento, anche se pare che si sia verificato al largo di Santa Trada, piccolo borgo situato tra Scilla e Villa San Giovanni, lungo lo Stretto di Messina. Di certo, si tratta di un evento davvero speciale che ha suscitato una grande emozione.

È subito iniziata la “caccia” allo squalo: a quale famiglia appartiene l’esemplare avvistato al largo delle coste della Calabria? Purtroppo, le immagini non consentono un’identificazione sicura. Alcuni hanno parlato di uno squalo mako, altri di uno squalo elefante. Ma l’ipotesi più probabile rimane quella dello squalo capopiatto, una specie piuttosto comune anche nel mar Mediterraneo.

Che cos’è lo squalo capopiatto

Lo squalo capopiatto (“Hexanchus griseus”) è il più grande squalo appartenente alla famiglia “Hexanchidae” e, una volta raggiunta la maturità, può addirittura toccare i 5,4 metri di lunghezza. Il suo aspetto è piuttosto particolare: ha una testa tozza e arrotondata, con occhi piccoli, un corpo molto pesante dal colore che può variare dal rossastro al marrone e persino al nero. La sua bocca ha 6 file di denti disposti a pettine e possiede una grande pinna dorsale, posta vicino alla pinna caudale.

Questo tipo di squalo vive soprattutto negli oceani, prediligendo le acque tropicali e temperate. Presente pressoché ovunque, una caratteristica dovuta al fatto che si tratta di una specie fortemente migrativa, lo squalo capopiatto è diffuso anche nel mar Mediterraneo. Di solito si aggira a basse profondità, in particolar modo quando si tratta di esemplari più giovani, e di notte tende a spostarsi in superficie.

Lo squalo capopiatto si ciba prevalentemente di molluschi, crostacei e lamprede, sebbene abbia un’ampia varietà di scelta tra le sue prede. Talvolta arriva persino a mangiare specie decisamente più grandi, come foche e altri squali. Nonostante le grandi dimensioni e l’aspetto abbastanza inquietante (così come la sua bocca dai denti affilati), non è generalmente considerato pericoloso per l’uomo. Le aggressioni sono rare, solitamente avvengono solo per difesa e nella maggior parte dei casi non sono letali.

Non c’è dunque motivo di temere la sua presenza nelle acque italiane, anche a bassa profondità e abbastanza vicino alle coste. Lo squalo capopiatto è quasi sempre innocuo e viene spesso pescato per le sue carni, utilizzate sotto sale o congelate.

Ti suggeriamo

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963