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Lago di Como, il coperto di 15 euro per la super vista è un caso

Coperto al prezzo di 15 euro in un ristorante di Cernobbio è diventato un caso: il locale lo richiede per un tavolo con super vista sul lago di Como

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

 

Scontrino conto

Il prezzo del coperto nei locali italiani può variare in base a diversi fattori: a Cernobbio c’è un ristorante che chiede 15 euro per cenare in prima fila con vista privilegiata sul lago di Como.

Coperto da 15 euro per super vista: il caso di un ristorante sul lago di Como

Del caso ne ha parlato il quotidiano ‘Huffington Post’ che paragona il coperto di 15 euro chiesto dal ristorante sul lago di Como a quelli di altri locali di Milano, come Biffi o Salvini dove il coperto non supera i 6 euro.

Nell’articolo viene ribadito a chiare lettere che il ristorante mette in atto una pratica totalmente lecita, in quanto in Italia il coperto oltre a essere legale viene stabilito dal titolare del locale che può decidere anche la cifra desiderata, a patto che venga specificato nel menu, così da informare preventivamente i clienti.

Il ristorante del lago di Como, tra le mete più gettonate dai vip per le vacanze in Italia, specifica il prezzo del coperto sul menu a disposizione dei clienti, ma secondo quanto riferito dal quotidiano ‘Huffington Post’, non ce ne sarebbe traccia nel menu online: ciò lascerebbe gli avventori sorpresi una volta arrivati al conto.

Viene riportata anche la recensione di un cliente del ristorante di Cernobbio, località che vanta alcune delle ville più belle per un matrimonio da sogno in Italia: il giudizio è positivo, fatta eccezione per la richiesta di pagare un doppio coperto per spostarsi in un tavolo con vista sul lago.

Un’abitudine tutta italiana

Quella del coperto è una pratica tutta italiana: si paga praticamente solo nel nostro Paese, dove in alcune occasioni il coperto viene erroneamente paragonato a una mancia. Le differenze sono sostanziali: la mancia, infatti, è volontaria e non tracciabile a livello fiscale, mentre il coperto è una tassa vera e propria che il locale inserisce come costo del servizio e deve essere indicata anche sullo scontrino.

In Italia le polemiche per il coperto non sono una novità: pur essendo una sorta di tradizione, è una pratica poco gradita a tanti clienti e non è raro sentire notizie di lamentele, spesso prese a cuore anche dalle varie associazioni dei consumatori.

A tal proposito, nel corso degli anni, sono state lanciate diverse iniziative che hanno come obiettivo quello di abolire il coperto: nel 2017 venne si parlò addirittura di un possibile decreto legge ad hoc, un’ipotesi paventata ma poi abbandonata.

Molte associazioni nazionali dei consumatori auspicano l’istituzione di una normativa nazionale che possa rendere esplicito il divieto di far pagare il coperto, prevedendo anche delle sanzioni a carico dei ristoratori. Al momento, però, il coperto resta lecito nel nostro Paese e fino a quando non cambieranno le cose, i clienti non possono lamentarsi della sua presenza nel conto di un locale.

Si ricorda che nella voce “coperto” dello scontrino di un ristorante o di un locale rientra tutto ciò che viene messo in tavola per consentire ai commensali di mangiare: la tovaglia, i tovaglioli, le posate, i bicchieri e i piatti. Nel costo aggiuntivo comprende anche il cestino del pane e, naturalmente, il servizio al tavolo e le successive operazioni di pulizia.