Viganella, il paese senza sole che attrae i turisti
Dal 2006 il borgo piemontese di Viganella ha trasformato l'assenza di luce solare in un volano turistico. Come? Grazie a uno specchio molto speciale
Viganella è un paese senza sole, almeno per tre mesi l’anno, e non sembrerebbe proprio avere le giuste carte in regola per attrarre grandi folle di turisti. Eppure, proprio qui, sono riusciti nell’impresa di trasformare il proprio infelice collocamento all’interno della Valle Antrona in uno straordinario fenomeno mediatico.
Non senza polemiche e scetticismo, però, in primo luogo fra gli stessi abitanti di questo piccolo borgo di circa 200 anime, che dal 1° gennaio 2016 forma con l’agglomerato di Seppiana il nuovo comune di Borgomezzavalle, in provincia di Verbania.
Viganella è un piccolo centro montano posto in un tratto di valle particolarmente angusto, una posizione che di fatto, dall’11 novembre al 2 febbraio, ostruisce i raggi del sole immergendo questo lembo di Piemonte in una specie di notte polare, malinconicamente priva del magico spettacolo dell’Aurora Boreale.
Non sorprende che in concomitanza con il ritorno della luce, dopo 83 giorni trascorsi senza le dolci carezze del Sole, gli abitanti del paese celebrino l’evento con una grande festa. Che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è l’attrazione principale del borgo. Non più, almeno.
Nel 1999, nel corso dei lavori che hanno interessato la meridiana della Chiesa parrocchiale, l’allora sindaco Pier Franco Midali spiegò allo gnomonista Giacomo Bonzani come fosse vano estendere il quadrante nei periodi tra novembre e febbraio, vista la totale mancanza di sole.
Fu proprio da questa triste e sconsolata annotazione che nacque l’idea destinata a cambiare le sorti del borgo. Un’idea che, con il coinvolgimento dell’ingegner Emilio Barlocco, docente presso l’Università di Genova e titolare di un particolare brevetto industriale sull’illuminazione delle gallerie autostradali, cambierà il destino di questo piccolo paese assicurandogli l’attenzione delle testate giornalistiche di tutto il mondo.
Dal 2006, infatti, Viganella è assurta alle cronache nazionali e mondiali per un’innovativa risposta al problema della mancanza di luce : la realizzazione di uno specchio solare in vetro e resina di 8 metri per 5, collocato in una zona a monte, a quasi 500 metri di dislivello dalla piazza, posto su uno stelo metallico ancorato al suolo tramite un basamento in cemento armato.
Un aggeggio tecnologico costato circa 100mila euro. Mosso da una centralina idraulica governata da un dispositivo informatico, questo specchio magico riflette la luce del sole in direzione della valle e illumina una porzione di piazza comunale di circa 250 metri quadrati per almeno 6 ore al giorno, con picchi di luce concentrati nelle ore mattutine.
Durante il periodo di inattività lo specchio viene coperto e mimetizzato, anche se in linea teorica potrebbe essere destinato a scopi educativi per osservazioni astronomiche diurne e notturne, in occasione delle eclissi o dei pleniluni estivi.
Il nome di Viganella, dal momenot dell’installazioen dello specchio solare, appare spesso su giornali e rotocalchi, non solo italiani. A Rjukan, cittadina norvegese posta anch’essa in un fondovalle racchiuso fra erte montagne, nel 2013 hanno deciso di realizzare uno specchio pressoché identico per illuminare il centro della piazza.
La comunità scientifica è stata così ammaliata dal progetto di Viganella da assegnare una nomination al World Technology Award per la categoria design all’ex Sindaco Midali, inserito persino fra I nuovi mille nell’ambito della produzione RAI dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Eppure, a Viganella, non tutti sono stati conquistati dallo specchio. Anzi. Nel corso delle elezioni successive, quelle del 2009, infatti Midali venne sconfitto da Giuseppe Colombo che dello specchio solare non ama affatto sentir parlare. In un’intervista al quotidiano La Stampa, nel 2010, Colombo ha affermato che i benefici dell’iniziativa erano nulli perché, a fronte delle masse che si riversavano a Viganella, il borgo rimaneva senza servizi essenziali. Senza ristoranti, alberghi, negozi, persino senza servizi igienici pubblici e senza telesoccorso, in breve senza nessuna possibilità di capitalizzare questo via vai di cultori del turismo alternativo, capace di suscitare solo indifferenza nella sparuta popolazione, composta in prevalenza da anziani afflitti da problemi ben più concreti.
Oggi la storia di Viganella e del suo specchio solare è ripiombata – letteralmente – nel buio visto che dalla fine del 2015 il sistema di illuminazione artificiale è stato disattivato per assenza di manutenzione.
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