Sanità, conti in rosso per 15 regioni: le migliori e le peggiori
Le migliori e le peggiori regioni in Italia per quanto riguarda la sanità: ecco quelle che hanno chiuso il 2022 con i conti in attivo o in passivo.
Pubblicato:
Lombardia
In base all'elaborazione della Corte dei Conti sui bilanci del Servizio Sanitario Nazionale, la Lombardia è una delle regioni italiane che ha chiuso il bilancio in attivo nel 2022.
L'Umbria, tra le migliori zone dove cercare i funghi nel 2023, è una delle regioni capaci di chiudere il bilancio del 2022 in attivo: lo rivela l'elaborazione della Corte dei Conti sul Servizio Sanitario Nazionale.
Marche
Nell'elenco delle regioni d'Italia che nel 2022 hanno fatto registrare bilanci in attivo sul fronte del Servizio Sanitario troviamo anche le Marche.
Campania
Il bilancio della Campania è in attivo per quanto riguarda l'assistenza sanitaria ai cittadini: lo rivela la Corte dei Conti che ha elaborato i dati relativi al Servizio Sanitario Nazionale, regione per regione.
Calabria
Insieme alla Lombardia, al Veneto, all'Umbria, alle Marche e alla Campania, a completare l'elenco delle regioni italiane in grado di chiudere il bilancio in attivo sul fronte della sanità pubblica troviamo la Calabria.
Sicilia
Sono diverse, invece, le regioni che hanno chiuso i bilanci in rosso per quanto riguarda l'assistenza sanitaria pubblica: una di queste è la Sicilia, con una perdita di 247 milioni di euro.
Lazio
Il bilancio del Lazio sul fronte della sanità pubblica si è chiuso con una perdita di oltre 216 milioni di euro. Peggio hanno fatto solo la Sicilia, la Provincia Autonoma di Trento e la Provincia Autonoma di Bolzano, rispettivamente a -243 e -297 milioni di euro.
Molise
Il Molise è una delle regioni classificate come inadempienti per i Livelli di assistenza (Lea).
Sardegna
Per quanto riguarda i Lea, i Livelli di assistenza sanitaria, anche la Sardegna è una delle regioni classificate come inadempienti.
Sanità pubblica, sei regioni italiane hanno chiuso il 2022 con i bilanci in attivo, mentre 15 hanno chiuso con i conti in rosso, considerando anche le Province Autonome di Bolzano e Trento: è il quadro che emerge in base all’elaborazione della Corte dei Corti. In generale le perdite sono aumentate negli ultimi anni, passando da 800 milioni di euro nel 2020 a quasi un miliardo e mezzo nel 2022.
Il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg) attribuisce il punteggio a tre aree specifiche rispetto all’erogazione dei Livelli di assistenza (Lea), le cure e le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket: prevenzione collettività e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ognuna delle tre aree, le regioni possono ottenere un punteggio compreso tra 0 e 100: vengono considerate adempienti se riescono a raggiungere un punteggio non inferiore a 60 in tutte le aree.
Amerigo Cicchetti, direttore dell’Alta scuola di economia e management dei Sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica, presente nella nuova classifica THE 2024 delle migliori università al mondo, ha commentato così la situazione del Servizio Sanitario Nazionale, parlando anche degli scenari futuri:
“È un momento di passaggio per il Servizio Sanitario Nazionale – ha dichiarato all’ANSA – siamo in una fase di adeguamento e cambiamenti, a partire dalla riforma della medicina territoriale che è partita ma non ancora conclusa. Ci vorrà ancora del tempo”.