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Sanità, conti in rosso per 15 regioni: le migliori e le peggiori

Le migliori e le peggiori regioni in Italia per quanto riguarda la sanità: ecco quelle che hanno chiuso il 2022 con i conti in attivo o in passivo.

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Sanità pubblica, sei regioni italiane hanno chiuso il 2022 con i bilanci in attivo, mentre 15 hanno chiuso con i conti in rosso, considerando anche le Province Autonome di Bolzano e Trento: è il quadro che emerge in base all’elaborazione della Corte dei Corti. In generale le perdite sono aumentate negli ultimi anni, passando da 800 milioni di euro nel 2020 a quasi un miliardo e mezzo nel 2022.

Il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsg) attribuisce il punteggio a tre aree specifiche rispetto all’erogazione dei Livelli di assistenza (Lea), le cure e le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket: prevenzione collettività e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ognuna delle tre aree, le regioni possono ottenere un punteggio compreso tra 0 e 100: vengono considerate adempienti se riescono a raggiungere un punteggio non inferiore a 60 in tutte le aree.

Amerigo Cicchetti, direttore dell’Alta scuola di economia e management dei Sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica, presente nella nuova classifica THE 2024 delle migliori università al mondo, ha commentato così la situazione del Servizio Sanitario Nazionale, parlando anche degli scenari futuri:

“È un momento di passaggio per il Servizio Sanitario Nazionale – ha dichiarato all’ANSA – siamo in una fase di adeguamento e cambiamenti, a partire dalla riforma della medicina territoriale che è partita ma non ancora conclusa. Ci vorrà ancora del tempo”.

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