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Salari in Italia crollati col Covid: il confronto con altri Paesi

Quanto sono alti i salari in Italia e perché gli stipendi degli italiani non crescono da 30 anni: tutti i numeri e il confronto con gli altri Paesiro

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Come sono gli stipendi in italia? A questa domanda dà una risposta l’elaborazione FDV basata sui dati EUROSTAT, che indica a quanto ammontano in media i salari nel nostro Paese e mette a confronto questa cifra con lo stesso dato relativo agli altri Paesi europei. Il risultato, di certo, non può far sorridere gli italiani.

Stipendi in Italia crollati col Covid: i dati

Gli stipendi degli italiani sono crollati durante la pandemia di Covid-19 e risaliti l’anno successivo, restando però al di sotto del livello del 2019 e registrando un dato tra i più bassi in Europa. Il confronto con Francia e Germania è impietoso: il divario con questi due Paesi, infatti, si è ulteriormente allargato negli ultimi anni. Solo il confronto con la Spagna è “consolante”.

Un cittadino italiano, in media guadagna, 29.440 euro, mentre uno spagnolo 27.404 euro, un francese 40.170 e un tedesco 44.468. La media dell’Eurozona è pari a 37.400 euro. Prima della pandemia di Covid-19 la distanza con la Germania era di 13 mila euro, nel 2021 eravamo a 15 mila. Rispetto alla Francia, questo dato è passato da 9 mila a oltre 10 mila euro.

Come sono gli stipendi in Italia

Come reso noto dall’Ocse, gli stipendi in Italia non crescono da 30 anni. Anzi, se si prende in considerazione il periodo che va dal 1990 al 2020, sono diminuiti del 2,9% mentre quelli di Francia e Germania superavano la soglia del 30%.

La Fondazione Di Vittorio della Cgil ha aggiornato la sua ricerca su occupazione e salari con i dati Eurostat del 2021 per Francia, Germania, Spagna, Eurozona nel confronto con gli anni 2020 e 2019. Dallo studio realizzato dall’economista Nicolò Giangrande è emerso in maniera chiaro, come riporta ‘La Repubblica’, che Italia e Spagna ancora arrancano sul 2019 (il salario lordo annuale italiano è sotto dello 0,6% sul pre-pandemia, mentre quello spagnolo dello 0,7%), mentre la Francia già registra un aumento del 2%, la Germania un +2,3% e la media dell’Eurozona viaggia un +2,4%.

Particolarmente interessante è il focus sulla qualità dell’occupazione in Italia. Il nostro Paese, a differenza delle principali economie europee, si distingue per una ridotta presenza delle professioni più qualificate e per una maggiore partecipazione al mercato del lavoro dei segmenti meno qualificati.

Nel 2021, infatti, l’Italia ha una quota di dirigenti (1,4%) e di professioni intellettuali e scientifiche (13,6%) molto lontana da quelle di Francia (rispettivamente 5,6% e 23,4%) e Germania (3,3% e 20,7%). Di contro, la percentuale relativa alle professioni non qualificate è tra le più alte in Europa (13%), inferiore alla Spagna (dove è al 14,2%) ma quasi il doppio della Germania (7,7%) e oltre 3 punti sopra la Francia (9,8%).

Gli stipendi nella ristorazione

Le recenti lamentele di alcuni chef e imprenditori a proposito delle difficoltà da loro incontrate nel reperire dipendenti al giorno d’oggi hanno acceso i riflettori sui salari medi nel settore della ristorazione e, in particolare, su quanto guadagnano chef, pizzaioli e camerieri in Italia. Recentemente, proprio per le sue dichiarazioni sul mondo del lavoro, Alessandro Borghese, chef e personaggio televisivo, è stato duramente contestato a Livorno, dove si trovava per le registrazioni della trasmissione “4 Ristoranti”. Contro di lui, sono stati preparati striscioni di contestazione, mostrati al suo arrivo in città.

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