La leggendaria Rocca Martinengo a Brescia è in vendita
La Rocca Martinengo, conosciuta anche col nome di Castello Odolfredi, è in vendita: storia e leggenda di questo edificio caratteristico a Brescia
In Italia, più precisamente a Brescia, c’è un castello in vendita. Si tratta della celebre Rocca Martinengo, castello medievale del XIII secolo conosciuto anche col nome di Castello Odolfredi, che si erge sopra il golfo di Sensole, tra Peschiera e Siviano.
Rocca Martinengo in vendita: tutti i dettagli
La superficie del castello, ristrutturato l’ultima volta nel 1964, è ampia 550 mq. Dotato di 7 camere e 5 bagni, la Rocca si sviluppa su 3 piani, a cui si aggiunge la torre (2 piani aggiuntivi).
Al piano terra si trovano: cucina con dispensa, sala da pranzo, galleria, locale di servizio, camera con bagno en-suite, vano tecnico con legnaia e bagno per gli ospiti. Al primo piano ci sono: soggiorno con ampia terrazza (216 mq), biblioteca, studio e bagno. Il secondo piano è così strutturato: 4 camere e 2 bagni. Al terzo piano (torre) c’è un’ulteriore camera, mentre al quarto piano (torre) c’è infine una camera con terrazza panoramica sul tetto.
Il castello, provvisto di due terrazze panoramiche, è circondato da circa 5.500 mq di terreno, con un parco alberato con vista sul Lago di Iseo.
La Rocca Martinengo è in vendita a un prezzo compreso tra 1 e 2 milioni di euro.
La Rocca Martinengo tra storia e leggenda
La Rocca Martinengo si erge su uno sperone roccioso rivolto sulla sponda bergamasca del Lago di Iseo, di fronte a Tavernola, da dove era possibile controllare tutto il bacino da nord a sud.
Non è nota la data in cui i Martinengo entrarono in possesso del castello, ma si presuppone che ciò possa essere avvenuto attorno alla metà del XV secolo. Già alla fine del Cinquecento, però, il castello perse prestigio, tanto che in alcuni documenti fu descritto come “rocchetta mezzo in rovina“. Oggi il castello è di proprietà privata.
Una leggenda avvolge la Rocca Martinengo: si narra, infatti, che un tempo un perfido castellano era solito colpire a cannonate le barche dei pescatori se questi, giunti sotto il castello, davanti al roccione di Herf, non ammainavano la vela come segno di sottomissione. Dopo l’affondamento di alcune barche, questo gesto fu trasformato in un devoto omaggio alla Vergine Maria. Per questo, fu dipinta sullo scoglio di Herf l’immagine della Madonna della Ceriola. La leggenda narra che il castellano perse la vita per annegamento nel tentativo di cancellare l’immagine della Madonna.