Rasiglia è la Venezia dell'Umbria: record di turisti
Nei pressi di Foligno, sorge una Venezia in miniatura dell'Umbria: nata su tre sorgenti, Rasiglia è meta di turisti e viaggiatori
Venezia è una delle città più amate da italiani e stranieri: con i suoi canali, i ponti tra le isole e i labirinti formati dalle calli è un simbolo di unione tra architettura e natura.
Le imitazioni della città dell’amore sono sparse in tutto il mondo, ma una in particolare spicca tra tutte: è Rasiglia, la piccola Venezia dell’Umbria. Un pugno di case, sorte su tre sorgenti, tra ruscelli, cascate che si alimentano e si alternano, fino a formare un intrico di acque trasparenti che circondano le poche abitazioni. Qui vivono 38 persone, ma d’estate si anima di turisti, curiosi e viaggiatori attirati dalla bellezza romantica di questo angolo di poesia.
In provincia di Foligno, Rasiglia è una frazione montana e rientra nella “Valle del Menotre”, situandosi a poco meno di 700 metri di altitudine. Conosciuta anche come “Borgo dei ruscelli” è diventata sempre più una meta turistica, tanto che in seguito all’arrivo di migliaia di turisti gli abitanti parlano di “miracolo Rasiglia”. Per gli anziani del luogo, a richiamare l’attenzione dei visitatori sono la bellezza e la particolarità del luogo, perché “Rasiglia è meraviglia”, come dicono tra queste colline.
Fino a qualche anno fa, tuttavia, il luogo era quasi sconosciuto e l’unica occasione turistica era la Festa indetta in occasione del presepe vivente durante il periodo natalizio o la Festa di Penelope, con una rievocazione storica dell’industria della tessitura, una volta attività fiorente del luogo. Allora a cosa è dovuto il record di turisti della Venezia umbra? Certamente social come Facebook e Instagram e l’attenzione dei media hanno fatto da volano.
A Rasiglia non c’è solamente natura, ma anche arte e cultura: è il paese natale del regista Ferdinando Lauretani, che presta la voce al racconto della storia del castello trecentesco del paese e delle sette torri che lo caratterizzano. Nel paesino si trova anche un vecchio mulino secolare, utilizzato per la macinatura del grano e due antichi telai per la tessitura dei filati. Qui aveva sede il lanificio Accorimboni nell’800, un’industria che ha contribuito a fare la storia di questo piccolo gioiello.
Non solo però social e televisioni hanno contribuito a fare di Risaglia un luogo turistico: anche il volontariato della gente ha reso possibile il “miracolo Rasiglia”. A contribuire a far rinascere il paese è stata infatti l’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”, che raccoglie 300 soci. Proprio in questi giorni, l’associazione è impegnata a raccogliere firme per candidare Rasiglia all’iniziativa del Fai “I luoghi del cuore”. Sono già state raccolte 2.700 adesioni e già nel 2017 il piccolo paese delle sorgenti si è classificato quarto, ma non rinuncia e spera nella vittoria. A Rasiglia c’è molta bellezza, ma sono necessari interventi di ristrutturazione e recupero di grandi opere, come il castello e alcuni locali caratteristici della piccola Venezia del centro Italia.