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Ragazza ricoperta di cioccolato nel buffet: polemica in Sardegna

Un buffet riccamente apparecchiato, su cui spicca una ragazza ricoperta di cioccolato: è accaduto in un hotel della Gallura, e ha suscitato polemiche

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Immaginate un buffet con ogni genere di prelibatezza servito in un prestigioso hotel con vista su uno dei panorami più belli della Sardegna: cosa può mai turbare un tale idillio? La presenza di una ragazza interamente coperta di cioccolata, distesa anch’essa sul banchetto in mezzo al resto del cibo, come fosse una pietanza qualunque. Una scelta del genere non poteva certo passare inosservata, e la lamentela social di uno dei clienti ha fatto scoppiare la polemica sul web.

La polemica sul buffet in Sardegna

Ferragosto, è una rovente giornata a Golfo Aranci: tantissimi turisti si stanno godendo le bellezze della Sardegna, il suo mare cristallino e le sue prelibatezze gastronomiche. In un hotel della Gallura, viene servito un pranzo a buffet ricco di ogni qualsivoglia squisitezza, tra dolci di alta pasticceria e dessert tipici del luogo. Il banchetto è allestito a bordo piscina, per consentire agli ospiti del resort di rinfrescarsi tra un assaggio e l’altro. Sembra un’atmosfera da sogno, ma c’è qualcosa che non va. È una ragazza ricoperta di cioccolato, adagiata sul tavolo tra gli altri cibi, quasi a simboleggiare il pezzo forte del buffet.

In molti sono rimasti sorpresi da questa insolita presenza, e al suo rientro a casa un cliente ha voluto esprimere il suo fastidio sui social. Condividendo uno scatto del banchetto allestito in questo modo, ha scritto: “Dopo una bella giornata in cui tante persone hanno lavorato duramente per far passare un giorno spensierato ai tanti ospiti, rimango senza parole guardando questa scena. Ma cosa significa? Cosa ne pensano i manager di questa rappresentazione del corpo femminile?”. Alla sua domanda, in hotel, qualcuno gli avrebbe risposto che la ragazza era in rappresentanza di una “statua di cioccolato”.

Per il cliente, è inconcepibile che una catena alberghiera attenta a promuovere i valori della tradizione e dell’innovazione possa “permettere che nelle proprie strutture ci siano questi comportamenti, dove il corpo di una donna, di una lavoratrice, sia equiparato a quello di una stoviglia per assecondare l’occhio malizioso di qualcuno”. A scioccarlo ancora di più è il fatto che, su ben 700 persone presenti al buffet, solamente sua figlia abbia avuto qualcosa da ridire. La ragazzina, 14 anni appena, avrebbe infatti affermato: “Papà, che schifo, questo non è un Paese dove potersi realizzare“.

La polemica si è diffusa rapidamente sul web, e ha raggiunto anche gli alti vertici della regione. Tra gli esponenti politici, è il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Christian Solinas ad esporsi e affermare duramente: “Un episodio che offende tutti e che mi suscita, francamente, un po’ di vergogna. La Sardegna vuole offrire ai propri visitatori, e lo ha sempre fatto, l’immagine di una terra accogliente, rispettosa, nobile nei sentimenti e nei modi. Questa immagine va in senso opposto e vorremmo non averla mai vista”.

La risposta dell’hotel

Mentre l’indignazione infiamma il web, a seguito di questo episodio increscioso, non si fa attendere la replica dell’hotel. A stretto giro, sono arrivate le scuse: “Desideriamo porgere a lei, alla sua famiglia e in particolare a sua figlia, nonché ai nostri clienti, le più sincere scuse a nome di tutto il management. Ci rammarichiamo profondamente per l’incidente verificatosi e desideriamo ribadire con fermezza che non abbiamo mai avuto alcuna intenzione di rappresentare valori diversi da quelli che abbracciamo”.

Subito dopo, la catena cui appartiene l’hotel situato in Gallura ha pubblicato un accorato annuncio social: “Come azienda, indipendentemente da chi è stato coinvolto direttamente nell’accaduto, sentiamo la responsabilità e intendiamo in questo momento fare fronte direttamente ai commenti e alle critiche che stiamo ricevendo, riconoscendo che si tratta di un avvenimento grave che non rappresenta in alcun modo i nostri valori. Ci scusiamo nuovamente con tutti, perché il rispetto della persona è per noi prioritario e per non aver adeguatamente supervisionato in questa occasione. Ribadiamo il nostro impegno a perseguire i valori che dichiariamo e a diffonderli con maggiore vigore, per scongiurare che situazioni simili si possano ancora verificare”.

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