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Riscaldamenti: quando si possono accendere i termosifoni nel 2024

Riscaldamenti in Italia, quando si accendono nel nostro Paese: ecco tutte le date 2024-2025 in base alla divisione del territorio in zone climatiche

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Un termosifone

Con l’autunno alle porte, oltre a salutare l’estate, gli italiani si apprestano a dover fare i conti con l’accensione dei riscaldamenti. L’attivazione dei caloriferi nel nostro Paese è vincolata da direttive statali che hanno come obiettivo quello di contenere i consumi di gas e ridurre l’impatto sull’ambiente.

Quando si accendono i riscaldamenti in Italia nel 2024

Il territorio nazionale è divisa in 6 diverse zone climatiche che vanno in base alla media giornaliera delle temperature: in questo modo è possibile valutare quale sia il fabbisogno termico per ciascuna zona, così da poter ottimizzare i consumi, le emissioni di Co2 nell’atmosfera e l’impatto economico causato dall’approvvigionamento energetico.

Per definire le varie fasce vengono presi in esami i gradi-giorno che corrispondono alla somma della differenza positiva tra la temperatura dell’ambiente interno, fissata per convenzione a 20 gradi, e la temperatura media esterna giornaliera. Più è elevato il numero dei gradi-giorno, più rigido è il clima in un determinato territorio.

Come detto in totale sono 6 le zone climatiche in cui è stato diviso il territorio nazionale: si va dalla zona A che è quella con i climi più caldi, alla zona F che comprende le aree più fredde del Paese come i comuni alpini e alcuni paesi dell’Appennino.

Nella zona F non esiste alcuna limitazione all’utilizzo dei riscaldamenti: qui gli impianti possono essere accesi in qualsiasi momento dell’anno e per tutte le ore necessarie al giorno.

Accensione riscaldamenti: le zone climatiche in Italia

  • Zona A: Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa
  • Zona B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani
  • Zona C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto
  • Zona D: Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo
  • Zona E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza
  • Zona F: Belluno, Cuneo e Trento

Accensione riscaldamenti 2024-2025: tutte le date zona per zona

  • Zona A: dal 1 dicembre 2024 al 15 marzo 2025 massimo per 6 ore al giorno
  • Zona B: dal 1 dicembre 2024 al 31 marzo 2025 massimo per 8 ore al giorno
  • Zona C: dal 15 novembre 2024 al 31 marzo 2025 massimo 10 ore al giorno
  • Zona D: dal 1 novembre 2024 al 15 aprile 2025 massimo 12 ore al giorno
  • Zona E: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025 massimo 14 ore al giorno
  • Zona F: nessuna limitazione

Le info su temperature e casi limite

Qualora ci fossero condizioni meteo particolarmente rigide, i sindaci dei singoli comuni italiani hanno la facoltà di consentire l’accensione dei riscaldamenti anche in periodi più ampi, a seconda delle necessità del caso.

L’accensione giornaliera, in generale, non deve essere necessariamente continuativa: rispettando il tetto di ore previsto da ciascuna fascia, gli impianti possono essere messi in funzione anche in varie ore del giorno, purché ciò avvenga tre le 5.00 e le 23.00.