Panettone diventa un sandwich: scoppia il "caso" internazionale
In un post su Instagram, Renè Redzepi, lo chef più premiato del mondo, propone la sua rivisitazione del panettone in chiave sandwich al formaggio
René Redzepi è lo chef del ristorante danese Noma, aperto a Copenhagen nel 2003 e giudicato miglior ristorante del mondo per ben cinque volte secondo l’importante classifica The World’s 50 Best Restaurants della rivista ‘Restaurant’.
Tra i padri del movimento noto come New Nordic Cuisine, lo chef di origini albanesi e macedoni che sta rivoluzionando la cucina “nordica” ha recentemente stupito i suoi follower su Instagram con un’incredibile rivisitazione del panettone.
“Scusate amici italiani”: il post social
Nel video comparso su Instagram, Redzepi è alle prese con degli avanzi di panettone, una piastra, del burro e del formaggio francese. “Scusate amici italiani, ma il panettone con il formaggio francese è meglio del panettone”, si legge nel post dello chef premiato con tre stelle Michelin.
Nel breve video accompagnato dalla musica di Paolo Conte, Redzepi taglia con cura una fetta di panettone, la adagia nella piastra tostapane e – una volta che il panettone ha assunto una golosa colorazione tostata – ne fa un sandwich con formaggio, rigorosamente francese. Si tratta, come specificato nei commenti, di un Comté stagionato, formaggio AOP francese noto anche come Gruyère de Comté.
Il lievitato italiano più famoso in tutto il mondo viene così rivisitato in una versione di sandwich italo-francese decisamente inaspettata, vista anche la storica rivalità tra cucina francese e cucina italiana.
Ed i commenti non si fanno aspettare: tra chi plaude all’invenzione e chi propone di accompagnare il panettone con più tipici mascarpone o prosciutto di Parma, non mancano i commenti che invocano blasfemia ed orrore.
“Dovrebbe essere illegale”, si legge scorrendo tra i commenti. Anche perché, almeno secondo gli utenti italiani del social, il panettone non è così semplice da far “avanzare” – almeno sulle tavole italiane.
Lo chef del Noma, la sperimentazione e l’Italia
Il Noma è stato aperto per la prima volta nel centro di Copenhagen nel 2003. Dopo alterne vicende, riaprì nel 2018 in una nuova veste di “fattoria urbana” ed infine oggi, dopo il Covid, si presenta come un wine & burger bar con opzioni da asporto che fanno propendere la stampa internazionale per la definizione di Noma 3.0.
René Redzepi è tra i padri del movimento New Nordic Cuisine, nato per “abbagliare il mondo” con l’uso dei prodotti locali e stagionali delle terre del Nord Europa. La stagionalità e la naturalità degli ingredienti è al centro del movimento culinario, che vede nel Noma di Copenhagen – miglior ristorante del mondo anche nel 2021 – la sua più alta espressione.
La filosofia abbracciata da Redzepi – per cui la buona cucina si fonda su “purezza, semplicità, freschezza” – prevede il recupero di antichi sapori e tecniche della cucina nordica, come la marinatura e l’affumicatura, che vengono tradotti in nuovi piatti, spesso sulla scorta di una certa sperimentazione.
Il sandwich di panettone al burro e Comté invecchiato non fa eccezione: la stagionalità degli ingredienti e l’approccio sperimentale convivono in una rivisitazione in cui la cucina francese e quella italiana si incontrano in una soluzione creativa tipicamente italiana, quella delle ricette fatte con gli avanzi.
Il “guru della cucina nordica”, nonché miglior cuoco del mondo, propone quindi un nuovo modo di mangiare il panettone, stando ben attento ad evitare di scatenare un caso internazionale, e chiedendo preventivamente scusa agli amici italiani che, si sa, possono diventare piuttosto suscettibili quando si parla di cucina.
Quando Carlo Cracco fu intervistato da ‘Italia Squisita’ in merito all’astro nascente della cucina internazionale, definì quella di Redzepi “una cucina novella, fresca, mai vista prima” – a conti fatti, niente di più vero.