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A Napoli c'è una pizzeria dentro una chiesa: è l'unica al mondo

Nel centro di Napoli, vicino la famosa via dei Tribunali, si trova Santissima Pizza, una pizzeria aperta all'interno di una chiesa trecentesca

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Napoli, la capitale indiscussa della pizza, è una città famosa per la sua ospitalità e il patrimonio storico, architettonico e gastronomico. La pizza napoletana è stata dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2017, un riconoscimento che celebra la tradizione e la cultura legate a questo alimento simbolo della città. Tra le migliaia di pizzerie che punteggiano le vie di Napoli, ce n’è una che spicca per la sua unicità: una pizzeria nascosta all’interno di una chiesa. Si tratta di un luogo che unisce tradizione culinaria e storia architettonica, rendendolo una destinazione davvero unica.

Dov’è la pizzeria nascosta in una chiesa

La pizzeria nascosta in una chiesa si chiama Santissima Pizza e si trova all’interno della cappella di Santa Maria Porta Coeli, nel cuore del centro storico di Napoli. Stiamo parlando di una chiesa trecentesca situata in via San Paolo, una traversa di via dei Tribunali. Questa zona, conosciuta come il cuore pulsante della cultura e della storia napoletana, è ricca di monumenti, vicoli stretti e atmosfere suggestive che riportano indietro nel tempo.

La cappella, originariamente edificata nel 1300 per volontà della famiglia aristocratica degli Orimina, era stata inizialmente dedicata a San Pietro Apostolo. Successivamente, nel Seicento, la chiesa è stata intitolata a Santa Maria Porta Coeli, in onore di un affresco raffigurante la Madonna che adornava la facciata esterna e che veniva venerata per i suoi miracoli. Nei secoli successivi, la cappella è caduta in disuso e ha subito un degrado significativo. Negli anni poi è stata riconvertita è usata come deposito prima di essere definitivamente abbandonata.

Tutto cambia quando due giovani pizzaioli napoletani, Salvatore Serino e Salvatore Costagliola, vedono il potenziale di questo spazio unico e decidono di trasformarlo in una pizzeria. Dopo un accurato restauro, che ha rispettato l’architettura originale e valorizzato i dettagli gotici, la chiesa ha trovato una nuova vita come pizzeria. Dove un tempo c’era l’altare, oggi si trova un moderno forno a vista, simbolo della perfetta fusione tra sacro e profano.

Cosa si mangia presso la “Santissima Pizza”

Oltre a pizzerie famose e blasonate come Crazy Pizza di Briatore, Napoli ospita anche locali insoliti ma ugualmente di livello. Tra questi c’è sicuramente anche Santissima Pizza. Il menu di Santissima Pizza è un viaggio tra tradizione e innovazione, in cui ogni piatto racconta una storia legata alla città di Napoli e alla cultura gastronomica dei suoi quartieri. La base di tutto è un impasto realizzato attraverso l’uso della biga, a questo si aggiungono materie prime di altissima qualità, accuratamente selezionate per esaltare i sapori di ogni pizza.

Tra le creazioni più rappresentative del menu spicca la pizza Corso Secondigliano con fiordilatte, scarole alla monachina, pomodorini confit, alici fresche marinate e noci. Un omaggio ai sapori del quartiere Secondigliano, famoso per le sue ricette tradizionali. Poi c’è la pizza Pignasecca con puntarelle di asparagi, pepe rosa, pop corn di maiale e guanciale croccante. Infine, pizza Via Partenope con bisque e sfere di gamberi, crema al prezzemolo, fiordilatte e chips di pane profumato.

Accanto a queste proposte innovative, il menu include anche le grandi classiche: Margherita, Marinara, Capricciosa, e Diavola, preparate secondo la tradizione napoletana. Non mancano nemmeno i classici calzoni ripieni, che fanno parte della storia della pizza napoletana. Prima di gustare una delle pizze, si può scegliere tra una vasta selezione di antipasti e fritti, vere e proprie istituzioni della cucina partenopea. Tra i più apprezzati c’è la frittatina alla Genovese, una reinterpretazione del tradizionale brasato di carne e cipolla, che viene avvolto in un guscio croccante di pasta fritta.

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