Dove sono le condizioni più favorevoli per le mamme in Italia
Un report dal titolo “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023” rivela quali sono le regioni con le condizioni più favorevoli per la maternità
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Bolzano
La provincia autonoma di Bolzano si piazza al primo posto della classifica Le Equilibriste 2023. Bolzano, infatti, registra un valore AMPI di 118,884 che rivela +18 punti sopra il valore di riferimento nazionale di 100.
Valle d’Aosta
Un’altra regione che è emersa positivamente dalla ricerca è la Valle d’Aosta che registra un AMPI pari a 110,340. Anche qui sono state importanti le politiche e gli investimenti di carattere strutturale adottati nel welfare sociale.
Emilia Romagna
A seguire in seconda posizione l’Emilia-Romagna che registra un valore AMPI di 112,158. Un numero sempre sopra il 100 di riferimento ottenuto grazie all’elevata qualità delle condizioni socioeconomiche delle donne e delle madri.
Toscana
La quarta posizione nella classifica “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023” è ricoperta dalla Toscana con un AMPI pari a 108,769.
Trento
Subito dopo la Toscana in quinta posizione si trova la provincia autonoma di Trento con un AMPI pari a 105,956. Trento è anche una delle regioni più virtuose per i servizi offerti alle mamme e ai loro bambini (asili nido, mense scolastiche, tempo pieno).
Basilicata
Guardando, invece, gli ultimi posti della classifica “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023” si trovano principalmente regioni del sud Italia. In particolare, il fanalino di coda alla posizione 21 è la Basilicata con un valore AMPI di 84,367.
Campania
Appena sopra la Basilicata in ventesima posizione troviamo la Campania con un indice AMPI di 87,796. La regione Campania emerge dal report di Save The Children anche come una tra quelle meno virtuose in termini di servizi offerti alle madri e ai bimbi, la cui offerta è considerata assente o discontinua.
Sicilia
Risalendo la classifica di Save The Children dal Basso alla posizione diciannove troviamo la Sicilia con un valore AMPI di 88,725. Anche la Sicilia è fanalino di coda a livello nazionale anche per i servizi offerti alle madri.
Calabria
Altra regione sotto il valore di riferimento di almeno 10 punti è la Calabria che registra un valore AMPI di 90,011 e si posiziona così al diciottesimo posto.
Puglia
Infine, alla posizione diciassette della classifica “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023” si trova la Puglia con un valore AMPI di 90,668. La Puglia, però, si piazza ai primi posti per numero medio di figli per donna o tasso di fecondità totale per regione.
Anche quest’anno Save The Children ha presentato in prossimità della Festa della Mamma lo studio dal titolo “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023” che analizza le diverse sfide che le donne italiane devono sostenere quando diventano madri.
La maternità in Italia
I dati analizzati da Save The Children annunciano che nel 2022 con 392.598 nascite abbiamo toccato il minimo storico di nuove registrazioni all’anagrafe. La percentuale negativa di nuove nascite rispetto all’anno precedente segna un -1,9%. Lo studio di Save The Children, però, prende in considerazione diversi aspetti della maternità che vanno dalla partecipazione femminile al mercato del lavoro alla disparità salariale, dalla presenza degli asili nido ai congedi parentali. Ma più nello specifico, il rapporto “Le Equilibriste” del 2023 affronta il Mother’s Index, un rapporto che indica se (e in quale quantità) in una determinata località ci sono le condizioni socioeconomiche favorevoli per una maternità.
In Italia per il 2022 il valore del Mother’s Index pari a 100 rappresenta il termine di riferimento: in caso di regioni (o province autonome) con valori superiori a 100 significa che le condizioni socioeconomiche sono vantaggiose, mentre quando il valore si attesta su livelli inferiori a 100 significa che le condizioni non sono particolarmente favorevoli alle madri. Il Mother’s Index viene quest’anno rivelato tramite l’Adjusted Mazziotta Pareto Index (o AMPI) che Save The Children ha studiato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat)