Maltempo in Cadore: cos'è il downburst e quando si verifica
Alla scoperta del downburst, l'evento meteorologico estremo che ha colpito duramente il Cadore provocando danni a strade, abitazioni e boschi
In un’estate caratterizzata da un elevato aumento delle temperature e da un caldo asfissiante che coinvolge gran parte dell’Italia, il rovescio della medaglia è rappresentato dal maltempo che ha colpito la zona della provincia di Belluno.
Una downburst si è abbattuto sull’area settentrionale del Veneto, provocando la caduta di alberi e ingenti danni a numerosi edifici. Il fenomeno atmosferico ha colpito Agordino, Cadore, Ampezzo e Comelico con strade interrotte e abitazioni rimaste senza elettricità.
Maltempo in Cadore: danni a strade e abitazioni
Il bilancio dei vigili del fuoco, al termine di un downburst durato all’incirca trenta minuti, parla di più di 100 interventi con 200 operatori del comando di Belluno, supportati dalle squadre regionali provenienti da Padova, Treviso, Vicenza e Verona.
Quello che si è abbattuto sull’area dolomitica del Veneto, comprendendo anche zone di Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, è un fenomeno meteorologico che va a indicare le forti raffiche di vento discensionali caratterizzate da un moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante di un temporale. Le folate di vento, in questi casi, possono raggiungere velocità molto elevate, arrivando anche sopra i 200 chilometri orari.
Gli esperti di GEA ETS, come riferito da Repubblica, spiegano che il downburst è un fenomeno tipicamente subtropicale ma che da diversi anni ormai si verifica molto frequentemente anche nell’area del Mediterraneo, in concomitanza con forti temporali. Definito anche come raffica discendente, il downburst provoca danni che riguardano una superficie ben più estesa rispetto a quella interessata da un tornado, quest’ultimo un fenomeno più localizzato.
Cos’è il downburst e come si verifica
A coniare il termine downburst fu Tetsuya Theodore Fujita in seguito a un incidente aereo del 1976 causato proprio da venti violenti. Solitamente il downburst si verifica durante un temporale, quando la corrente discensionale è molto forte e raggiunge il suolo andandosi a schiantare in maniera violenta a terra, provocando così uno scoppio con l’accelerazione dovuta alla pioggia oppure alla grandine. L’aria, a questo punto, si espande orizzontalmente a velocità variabile, provocando raffiche di vento molto potenti come quelle che hanno colpito il Veneto.
Durante il downburst, fenomeno meteorologico estremo tipico dei cambi di stagione, l’aria calda sale e contemporaneamente quella fredda che si trova più in alto inizia a scendere come in un corridoio: la discesa avviene a velocità elevatissima, tanto da schiantarsi al suolo dando la sensazione di uno scoppio. Successivamente l’aria si proaga con venti violenti paralleli al suolo. Il downburst, dunque, è un fenomeno diverso da una tromba d’aria, dove il movimento del vento è circolare. Con il downburst sono associati anche grandinate e violente scariche di acqua piovana.
Generalmente i downburst che interessano un’area inferiore ai quattro chilometri di diametro e per un tempo che non supera i 5 minuti vengono chiamati microburst, mentre quelli con dimensioni maggiori sono indicati con il nome di macrobust e possono contenere al loro interno diversi microburst. Esistono poi i wet downburst che si verificano contemporaneamente ai rovesci, quando questi evaporano velocemente durante il percorso attraverso lo strato d’aria più calda sotto la nube. I dry downburst, invece, si producono sotto nubi cumuliformi formatesi dal surriscaldamento di un terreno umido e sviluppatesi in un ambiente povero di vapore acqueo.