Coronavirus, chiude La Scala: in 242 anni era accaduto 6 volte
Il teatro di Milano si è adeguato alle disposizioni regionali dovute al problema del virus che sta colpendo il nord Italia
La Scala di Milano chiude a causa dell’emergenza coronavirus nel nord d’Italia: in due secoli era accaduto solamente sei volte.
Il teatro di Milano si è adeguato alle disposizioni regionali adottate in questi giorni per arginare il problema relativo al virus partito da Wuhan, in Cina, e che ha contagiato già diverse persone nelle regioni settentrionali del nostro paese, su tutte Lombardia e Veneto.
Si tratta di un evento molto raro, visto che in 242 anni di vita, fino ad oggi, la Scala aveva chiuso solo sei volte. Soltanto in due occasioni era avvenuto per una sola serata, mentre nelle altre per eventi come la porte di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, nel 1790, o per il drammatico bombardamento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
La chiusura della Scala è stata ufficializzata con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito web del teatro: “Si comunica che in relazione all’evolversi della diffusione del coronavirus le rappresentazioni del Teatro alla Scala sono sospese a titolo cautelativo in attesa delle disposizioni delle autorità competenti”. La decisione riguarda anche altre sale, i cinema e i musei di Milano.
La prima chiusura della Scala di Milano risale al 20 febbraio dell’anno 1790: si chiuse per rispetto nei confronti della scomparsa di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena. Nuova chiusura due anni dopo, l’1 marzo 1792, questa volta per la morte di Leopoldo II d’Asburgo Lorena. Da lì in avanti, ci fu bisogno di aspettare quasi un secolo per vedere di nuovo il teatro fermo: accadde nel 1897, precisamente l’1 luglio.
In quell’occasione il Piermarini dovette interrompere la stagione di spettacoli a causa di gravi difficoltà economiche, dopo che il Comune, di fronte a diversi tumulti, decise di sospendere il proprio contributo economico. Il successivo 7 dicembre chiusero il teatro e le annesse scuole di ballo e di canto, fino al 21 aprile del 1898, quando avvenne la riapertura del teatro con Giacomo Puccini e la Prima di Edgar.
Il momento più drammatico nella storia della Scala fu la notte tra il 15 e il 16 agosto del 1943, quando il teatro venne distrutto da un bombardamento che colpì il tetto, la volta, i palchi, i magazzini dei costumi, i camerini e le sale di studio del coro e del ballo. La ricostruzione durò più di due anni, con le rappresentazioni che nel frattempo vennero spostate al Teatro sociale di Como, al Donizetti di Bergamo, al Lirico di Milano e nel Palazzetto dello Sport.
La stessa cosa avvenne anche tra il gennaio del 2002 e il dicembre del 2004, quando la Scala venne chiusa per operare dei profondi interventi di restauro e di modernizzazione del palcoscenico.