Dal caciocavallo podolico al fagiolo del purgatorio, passando per l'aglio bianco di Vessalico: i cibi italiani considerati in via d'estinzione
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Fagiolo della carnia
Tra i cibi italiani in via d'estinzione esposti al Meeting di Rimini c'è il fagiolo della carnia: si tratta di una varietà di borlotto di piccole dimensioni. In virtù del clima particolare e della composizione del territorio di coltura dove cresce, il fagiolo della carnia vanta un sapore e una consistenza tali da renderlo un ingrediente insostituibile per le zuppe e le minestre tipi della tradizione gastronomica del Friuli Venezia Giulia.
Pompia
In via d'estinzione anche la pompia, un agrume che cresce solo in una precisa zona della Sardegna: a Siniscola, comune costiero in provincia di Nuoro. Caratterizzato da una scorza grossa e gialla, la Pompia ha un aspetto bitorzoluto e rugoso. La sua circonferenza può raggiungere i 70 centimetri e il peso può arrivare anche a 700 grammi. Diventato presidio Slow Food a partire dal 2004, questo agrume è utilizzato nei dolci ma anche per produrre liquori, marmellate, gelati, sorbetti, panne cotte e granite.
Caciocavallo podolico
Uno dei prodotti in via d'estinzione presenti al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini è il caciocavallo podolico, una varietà di caciocavallo prodotta esclusivamente utilizzando il latte delle vacche Podoliche, una razza bovina allevata in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Molise. Formaggio nobile consumato solitamente alla fine dei pasti, il caciocavallo podolico è stato inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
Aglio bianco di Vessalico
Anche l'aglio bianco di Vessalico è tra i cibi italiani in via d'estinzione. Questa varietà di agli viene coltivata nel territorio degli 11 comuni che compongono l'alta valle Arroscia, in provincia di Imperia. Il suo nome è legato alla fiera che si tiene a fondo valle nel comune di Vessalico: una tradizione risalente all'anno 1760.
Fagiolo del purgatorio
Dell'elenco dei cibi italiani considerati in via d'estinzione fa parte anche il fagiolo del purgatorio di Gradoli: una varietà seminata da secoli nel territorio dei comuni di Gradoli, Acquapendente e Onano, situati nella Tuscia. Al giorno d'oggi, sia la semina che la raccolta vengono ancora eseguite a mano.
Al Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, sono esposti alcuni tra i cibi italiani in via d’estinzione: si tratta di prodotti d’eccellenza del Made in Italy salvati grazie all’impegno e al lavoro dei contadini italiani durante l’emergenza Covid che ha messo a dura prova il turismo enogastronomico e la ristorazione nel nostro Paese.
Nel padiglione internazionale del Meeting di Rimini, Coldiretti promuove il cibo italiano attraverso degustazioni gratuite, con una sezione riservata anche alla conoscenza e alla degustazione dell’olio d’oliva. Ecco una gallery con alcuni dei cibi italiani in estinzione.