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Caso carne sintetica in Italia: la reazione degli chef italiani

Con un ddl approvato dal Consiglio dei Ministri il Governo italiano ha proibito la carne sintetica: ecco cosa pensano molti chef italiani

Il Governo italiano nell’ultimo Consiglio dei Ministri ha approvato un ddl per dichiarare il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. Il veto, quindi, racchiude non solo i cibi destinati al consumo umano ma anche i mangimi destinati al consumo animale.
Sono, inoltre, previste alte multe per chi contravviene che vanno da 10 mila fino a 60 mila euro. Ad essere colpiti, quindi, sono tutti i produttori di “cibo cell-based”, il cui prodotto principale è sicuramente la carne.

La posizione dello Chef Giorgio Locatelli

In merito agli elementi cell-based si è, quindi, aperta una discussione che coinvolge esperti del settore e chef italiani.  Lo chef italiano Locatelli che gestisce la “Locanda Locatelli” a Londra ha commentato l’approvazione del decreto del Governo Meloni dichiarando di aver già assaggiato la carne sintetica e di averla trovata molto buona. Come riporta Adnkronos il famoso cuoco italiano ha poi affermato che prima di proibirla bisognerebbe sentire gli esperti: “Prima di vietare bisogna conoscere bisognerebbe prima ascoltare il parere dei nutrizionisti e degli esperti del settore. Solo loro possono darci un parere più dettagliato su questo tipo di alimenti. Io ho assaggiato la carne sintetica e mi è piaciuta molto. So che per farla somigliare alla carne bisogna usare tantissimi additivi per cui su questo naturalmente vanno fatti i dovuti approfondimenti”.

La posizione di Cristina Bowerman

I cibi cell-based vengono realizzati facendo crescere cellule in ambienti controllati per riprodurre alimenti tradizionalmente coltivati nei campi o negli allevamenti di animali. Questo procedimento può essere impiegato per produrre prodotti alimentari tradizionalmente di origine sia animale che vegetale. I cell-based food presenti sul mercato attualmente sono diversi, ma la carne sintetica è certamente il prodotto più diffuso grazie alla nascita di numerose Start-up in questo settore.

Dopo la decisione del Governo italiano un’opinione positiva è arrivata dalla chef italiana Cristina Bowerman del Glass Hostaria di Roma (1 stella Michelin). La Bowerman, intervistata da LaPresse durante lo Superyacht Chef Competition allo Yacht Club de Monaco ha affermato che per ora non la introdurrebbe nel menù ma proverebbe ad assaggiarla. “Bisogna fare una distinzione tra ciò che deve essere sperimentato e ciò che deve essere utilizzato. Non ci sono studi abbastanza lunghi per vedere quali sono gli effetti sul nostro corpo. Per noi è difficile porci davanti a questo nuovo ingrediente.

La chef Bowerman ha, inoltre, dichiarato sempre durante l’intervista che c’è bisogno di una sempre maggiore educazione alimentare: “Spererei in un approfondimento culturale. C’è bisogno di rieducare il cittadino o il consumatore a quello che è veramente necessario. Una cosa è mangiarlo una volta, un’altra cosa è introdurlo nel mercato che non ha bisogno di altro cibo, anzi dovrebbe rieducarsi a mangiare meno”.

I dubbi di altri chef italiani

Sul cibo cell-based hanno investito molti imprenditori e personaggi famosi come Bill Gates (Microsoft), Richard Branson (della Virgin) Leonardo DiCaprio e aziende alimentari come Tyson Foods, Kellogg’s e Cargill. Anche da altri chef italiani sono emersi dubbi e perplessità.

Pietro Leemann, chef Chef Ambassador di EXPO Milano 2015, consulente di aziende alimentari e fondatore di Joia Academy, scuola che insegna i precetti della cucina vegetariana, non intravede un futuro per gli alimenti sintetici. I cibi realizzati con proteine vegetali o prodotti naturali sono già un’ottima soluzione. Ecco le sue parole riportate dal Corriere: “Si dice che i cibi sintetici siano il futuro per via della loro presunta sostenibilità. Secondo me sono una strada sterile. Non mangiare carne, o mangiarne meno, è necessario e i consumatori ne sono consapevoli. Ma alternative possono essere realizzate con proteine vegetali o prodotti naturali».

Di un parere simile anche lo chef Moreno Cedroni che sempre al Corriere afferma: “I prodotti plant-based, ossia veg, stanno avendo successo. E si tratta di alimenti meno inquinanti dei sintetici. Poi — aggiunge — il cell-based potrebbe danneggiare giovani e piccole realtà agricole, che sono moderne e sostenibili”. Davide Oldani ha aperto nel 2003 il suo ristorante, il D’O a Cornaredo (Milano), che ha ricevuto prima una stella Michelin, diventate due nel 2020.

Lo chef Oldani, come riporta il Corriere, ha riportato le sue riserve in merito alla carne sintetica per quanto riguarda la sicurezza alimentare: “Non si ha idea degli effetti che i cibi sintetici potrebbero avere sull’organismo. Non sono contrario a priori, ma si deve pensare come prima cosa alla salute delle persone”.

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