Capri apre all'idea metropolitana, ma l’isola si divide
Lo studio di fattibilità prevede la costruzione di un tunnel di 3 chilometri che collegherebbe Marina Grande ad Anacapri.
Una metropolitana sull’isola di Capri, per decongestionare l’enorme afflusso di persone che soprattutto in alta stagione visita l’isola azzurra, meta turistica d’eccezione che alimenta da sempre suggestioni e incantevoli ricordi. Lo studio di fattibilità è stato redatto e l’idea di concretizzare il lungo tunnel nelle viscere di una delle più belle isole del mondo accarezza i desideri di non pochi isolani. Costerebbe 101 milioni di euro e potrebbe unire in pochi minuti il porto di Marina Grande al centro di Anacapri così da risolvere il traffico e la congestione che in estate attanagliano una delle isole più belle del mondo, con oltre 2 milioni di sbarchi concentrarti tutti nell’arco di pochi giorni.
Lo studio di fattibilità redatto dalla società Sintagma ha però alimentato un’aspra polemica che ha diviso in due l’isola. Isolani, ospiti abituali e buona parte dell’opinione pubblica sono divisi tra favorevoli e contrari. Ci sono i puristi, che, legati a un’idea arcadica di Capri non vogliono la realizzazione della mastodontica opera e chi invece guarda al futuro pensando agli enormi benefici che l’isola dell’arcipelago campano otterrebbe.
La galleria, lunga almeno tre chilometri dovrebbe arrivare fino alle falde del monte Solaro. Per scavare le viscere dell’isola sono stati preventivati almeno 810 giorni di lavori. Altri tre anni servirebbero per la costruzione delle infrastrutture e per le prove di rito per saggiare sicurezza ed efficienza.
Il dibattito non si concentra soltanto sul rischio ambientale, ma anche sui risvolti turistici che un’opera del genere potrebbe comportare. Migliori infrastrutture potrebbero incentivare un turismo mordi e fuggi che un’isola abituata ad offrire eccellenza non dovrebbe abbracciare, secondo l’opinione di molti isolani che vedono di cattivo occhio la realizzazione dell’opera.
Il primo cittadino di Anacapri è però ottimista. Il progetto nasce con la volontà di rispettare pienamente i delicati equilibri ambientali dell’isola senza cedere minimamente sui servizi di qualità offerti ai turisti, ma semmai migliorando un’esperienza di soggiorno che attualmente è resa meno piacevole proprio a causa delle infrastrutture legate alla mobilità inadeguate per i nuovi flussi turistici, decisamente molto più frenetici rispetto a qualche anno fa.
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