Il mistero della forma del broccolo romanesco è stato risolto
Alcuni ricercatori hanno finalmente risolto il mistero della particolarissima forma del broccolo romanesco, una delle eccellenze della Capitale
La curiosa forma del broccolo romanesco ha una motivazione ben precisa e ora è stata finalmente svelata: si tratta di un fiore mancato e proprio a questo si deve la sua forma. Lo ha svelato uno studio pubblicato sulla rivista ‘Science’ da un gruppo internazionale di ricerca, guidato dal Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) in Francia, a cui ha partecipato anche l’Università Statale di Milano.
Perché il broccolo romanesco ha quella curiosa forma
La particolare forma del broccolo romanesco è dovuta al fatto che il programma genetico che dovrebbe dare l’infiorescenza rimane come “inceppato” e, in questo modo, fa sì che i boccioli continuino a svilupparsi in nuovi gambi come in una sorta di reazione a catena che determina il caratteristico aspetto a frattale, con la medesima geometria che si ripete sempre uguale ma su scale diverse.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno usato modelli matematici in 3D ed esperimenti in vivo sulle piante al fine di indagare i meccanismi molecolari che conducono alla formazione delle cime del broccolo romanesco.
In questo modo, gli studioso sono riusciti a identificare 3 geni coinvolti in questo processo: due di essi bloccano lo sviluppo del fiore a partire dal meristema (il tessuto responsabile della crescita della pianta), innescando così la sua trasformazione in gambo senza foglie (sul quale nascono in continuazione altri germogli come in una sorta di effetto domino), mentre il terzo gene, invece, determina la formazione dei piccoli coni che disegnano il frattale.
Tale meccanismo è stato riprodotto con successo nella pianta più utilizzata nei laboratori di genetica, l’Arabidopsis thaliana, che è stata indotta a sviluppare infiorescenze simili a quelle del broccolo romanesco. Il prossimo passo sarà quello di manipolare i tre geni direttamente nel broccolo.
Broccolo romanesco, la prelibatezza amata da Belli
Il broccolo romanesco è una delle eccellenze gastronomiche di Roma. Nel 1834 Giuseppe Gioacchino Belli, uno dei poeti romani più celebri, nel suo sonetto “Er testamento der Pasqualino” chiama l’ortolano “Torzetto” perché coltivava e vendeva i broccoli romaneschi. A distanza di tanti anni, ora si è scoperto anche il motivo della sua particolare forma.