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Sulle Alpi nevica plastica: la scoperta

Quasi 100 kg di rifiuti di plastica raccolti lungo 197 km di sentieri delle Alpi italiane, materiale trasportato anche da fenomeni atmosferici

L’inquinamento da microplastiche non risparmia neppure le vette più alte d’Italia. Basta guardare i quasi 100 chilogrammi di rifiuti di plastica raccolti lungo 197 chilometri di sentieri che attraversano le Alpi italiane, e il materiale plastico trovato anche nella neve ad alta quota, in luoghi comunemente considerati immuni all’inquinamento.

Il preoccupante “bottino” è il bilancio di un progetto durato un anno e mezzo, “Via le plastiche dalle Alpi”, firmato dall’European Research Institute di Torino insieme con il Dipartimento di Scienze Applicate e Tecnologia del Politecnico del capoluogo piemontese: “Ci abbiamo lavorato un anno, ci lavoreremo un altro anno e mezzo – ha detto Franco Borgogno, responsabile Progetti Ambientali dello European Research Institute – Per produrre conoscenza, non solo dell’inquinamento che spargiamo anche a 3000 metri, ma anche del valore che la natura e le Alpi hanno per tutti noi”.

Per portare avanti il progetto i due istituti hanno coinvolto oltre 1.000 persone, che hanno percorso chilometri di sentieri ed esplorato zone innevate in cerca di plastica e altri rifiuti. Escursioni esplorative, ma anche formative, finalizzate a mostrare sua la bellezza delle Alpi sia le conseguenze disastrose dell’inquinamento.

A partecipare alla missione escursionisti, alpinisti, biker, sciatori e studenti amanti della montagna e dell’ambiente, che hanno setacciato alcuni tra i più bei comprensori montani in cerca di rifiuti. Materiale che non sempre è abbandonato da chi passeggia sui sentieri, abbandonato sbadatamente e incivilmente in luoghi che sarebbero invece da proteggere e tutelare: in alcuni casi i rifiuti vengono trasportati in vetta dai fenomeni atmosferici, ulteriore segnale preoccupante del livello di inquinamento.

Cos’è il progetto CleanAlp

Il progetto CleanAlp è nato sulla base di una riflessione: “L’inquinamento da plastica è normalmente associato al mare e alle aree urbane, pochissimo si è indagato sulle aree montane: generalmente si ritiene che queste siano esenti. Sbagliando – spiegano dall’European Research Institute – In base alle esperienze maturate in ogni habitat del Pianeta, dall’Artico al Mediterraneo ai fiumi, abbiamo pensato che fosse il momento di passare a un’azione di sistema anche per le Alpi, già duramente colpite dal cambiamento climatico. Abbiamo quindi promosso il progetto “Stop the Alps becoming plastic mountains” nel 2021, che ha prodotto una importante ricerca sulle microplastiche nella neve su un’area vasta e lungo l’intera stagione invernale. Durante lo svolgimento di questo progetto abbiamo anche raccolto una media di mezzo chilo di rifiuti di plastica per ogni chilometro lungo 197 km di sentieri in alta montagna”.

Il progetto coinvolte alcune tra le più belle destinazioni alpine: dal Parco delle Alpi Marittime, al Parco Nazionale del Gran Paradiso e al Parco Nazionale della Valgrande. I finanziamenti ricevuti consentiranno di portarlo avanti sino al 2023, con oltre 40 “missioni di pulizia”, 2.000 persone coinvolte, 500 km di sentieri battuti, formazione di volontari, coinvolgimento degli studenti, eventi pubblici e workshop.

“Con questo progetto, le persone vedranno e toccheranno la quantità di rifiuti presenti anche nei luoghi più selvaggi delle Alpi nord-occidentali – sottolineano gli organizzatori – questa esperienza personale, concreta e reale sarà un fattore chiave per un cambiamento di vita. Inoltre, svilupperemo la conoscenza del problema dell’inquinamento da plastica e la possibile prevenzione da parte dei professionisti della montagna e del turismo, dei giovani e degli appassionati di outdoor”.