Abitudini a tavola, come cambia la spesa da Nord a Sud
Pasta e pane al Sud, carne al centro, cibo sano nel Nord Ovest, e piatti ricchi nel Nord Est, le abitudini culinarie dividono l'Italia
Paese che vai, piatto che trovi. A tavola l’Italia è divisa, il ventaglio di proposte culinarie è così ampio che a seconda della regione, ma anche della città in cui ci si siede a tavola, sia nei ristoranti che nelle sale da pranzo degli italiani, il menù cambia, radicalmente.
Al Sud prevale il consumo di pasta e pane, un vero e proprio trionfo di carboidrati che accomuna un po’ tutte le regioni del Mezzogiorno, dalla Campania in giù, anche se nel carrello della spesa dei laziali, ma anche dei molisani e una buona scorta di pasta da riporre nelle credenze non manca mai. Al centro è il consumo di carne a prevalere nelle scelte culinarie, una tradizione che affonda radici lontano nel tempo. I grassi trovano accoglienza soprattutto nelle tavole del Nord-Est mentre il cibo sano e genuino è accolto soprattutto nelle diete di chi vive nella zona del Nord Ovest.
Tra il giugno del 2016 e del 2017 l’Osservatorio Immagino Nielsen Gs1 Italy ha disegnato una cartina geografica precisa e dettagliata delle abitudini culinarie degli italiani analizzando gli acquisti effettuati nei supermercati e ipermercati delle principali città italiane.
Tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia al supermercato i consumatori scelgono prevalentemente prodotti poveri di carboidrati, a basso impatto calorico, con pochi zuccheri e pieni di fibre. Una dieta sana, quasi esemplare che dovrebbe essere presa ad esempio anche dal resto degli abitanti della penisola.
Nelle regioni del Nord-Est, tra Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, non si lesina sulle calorie. Nella Food Valley italiana, territorio in cui il buon cibo sposa la tradizione e l’economia è trainata da alimenti che sono invidiati da tutto il mondo. Scardinare abitudini culinarie divenute nel tempo delle vere e proprie istituzioni è quasi impossibile. L’analisi sottolinea come in questa area i prodotti acquistati rientrino sempre in una cerchia d’abitudine costante, segno che nelle sale da pranzo del Nord-Est vengono consumate pietanze in linea con la tradizione.
Dalla Toscana al Lazio, senza dimenticare Umbria Marche e anche in Sardegna, le tavole servono trionfi di proteine. La carne è regina della tavola e le macellerie qui sono le più frequentate della penisola. Basso il consumo di carboidrati, ma anche di zuccheri e fibre. Carni rosse, formaggi e legumi riempiono le tavole di chi abita al centro, anche se, rispetto all’inflessibilità delle abitudini di chi vive nel Nord-Est, qualche piccolo mutamento d’abitudine d’acquisto viene registrato tenendo conto dell’analisi effettuata dall’osservatorio.
Al Sud vincono nettamente i carboidrati: quasi il 25% dell’apporto calorico è occupato proprio da pasta e pane, anche se, nonostante le pasticcerie del Sud confezionino dolci eccezionali, i grassi vengono consumati con parsimonia rispetto alla media nazionale, e in generale vengono consumati meno quei prodotti ricolmi di grassi saturi. Si alla pasta, ma anche maggiore aderenza ai dettami della dieta mediterranea che al Sud rimane un punto di riferimento per la preparazione dei menù quotidiano.