Zecche, ora è allarme in Italia: cosa sta succedendo e dove
In Italia è scattato l'allarme sulla presenza massiccia delle zecche: cosa sta succedendo e in quale area del nostro Paese e quali sono i rischi
Ogni anno, con l’arrivo della stagione più calda, torna d’attualità l’allarme sulle zecche. Quest’anno, però, la situazione in Italia è leggermente diversa e più “preoccupante”, soprattutto in alcune aree specifiche del nostro Paese.
Allarme zecche nel Veronese: cosa sta succedendo
Il quotidiano ‘L’Arena’ riporta l’allarme lanciato dall’Ulss 9: “Le zecche sono già in agguato, in anticipo di un paio di mesi“. La colpa è stata attribuita a diversi fattori, dal clima troppo caldo all’abbandono delle “terre alte”, passando per l’aumento degli animali selvatici, come i cinghiali, che pur non colpiti direttamente dalle zoonosi trasmesse dalle zecche, agiscono da amplificatori per questi particolari insetti. I rischi sono molteplici, per le persone (malattia di Lyme e meningoencefalite da zecche) e per gli animali da compagnia, in primis i cani (babesiosi).
L’ospedale di Negrar ha confermato che, in Pronto soccorso, gli accessi di pazienti punti da zecca sono insolitamente numerosi: già 37 dall’inizio dell’anno (uno a gennaio, uno a febbraio, uno a marzo, 11 ad aprile e ben 23 a maggio). Flavio Stefanini, direttore del Pronto soccorso del Sacro Cuore, ha spiegato così l’aspetto insolito: “Solitamente, i primi casi cominciano a emergere all’inizio dell’estate”.
Secondo Stefano Adami, direttore del servizio veterinario dell’ Ulss 9, “il prolungato periodo di siccità invernale, unito all’esplosione del clima caldo già in primavera, ha creato le condizioni favorevoli al proliferare delle zecche, anticipandolo di un paio di mesi. Ciò probabilmente permetterà a questi insetti di generare popolazioni più numerose nel corso dell’estate, causando un aumento dei ‘morsi’. Bisognerà porre particolare attenzione quando si andrà a passeggiare nei luoghi dove più spesso si annidano le zecche. Serve solo qualche semplice accorgimento, per gli umani e per gli animali domestici, per evitare la puntura”.
Nello specifico, ha spiegato ancora Adami, gli accorgimenti da seguire sono: “Si deve aver cura di proteggersi i piedi e le gambe con scarpe chiuse, calzettoni alti fino al ginocchio, o con pantaloni lunghi, prima di camminare fra l’erba alta o in un bosco, in collina come in montagna delle regioni del nord Italia. Per difendere il nostro quattro zampe, specialmente se a pelo lungo, va spruzzato l’antiparassitario specifico”.
E poi: “Una volta rientrati dal giro, è sempre bene controllare se stessi, i bambini, e il cane. Il morso di zecca non si sente, perché con il rostro viene iniettato un anestetico. Succede, quindi che le persone si accorgano di ‘ospitare’ una zecca a distanza anche di qualche giorno, magari perché, sotto la doccia, notano una macchiolina brunastra conficcata nella pelle, che è l’insetto stesso oppure perché attorno alla puntura compare un arrossamento concentrico”.
Allarme zecche in Piemonte: cosa sta succedendo
Quest’anno, l’allarme zecche si è intensificato non solo nel Veronese: come riportato da ‘Mole24’, le zecche hanno invaso i boschi e le montagne del Piemonte. La presenza del parassita è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, diventando massiccia e registrando un picco proprio in questi mesi. Ad aumentare la proliferazione delle zecche in questa area d’Italia, ha contribuito l’inverno caldo e senza pioggia che si è abbattuto sulla regione piemontese.