Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.
La frutta e la verdura
Al primo posto troviamo la frutta e la verdura, che hanno un numero di segnalazioni pari a circa il 30% del totale. Sono i prodotti che maggiormente preoccupano per presenza di sostanze considerate pericolose per la salute.
Le aflatossine
In particolare, spiccano le aflatossine: queste sostanze prodotte da microfunghi sono state trovate nei pistacchi turchi e iraniani, ma anche nei fichi secchi provenienti dalla Turchia.
I pesticidi vietati
Tracce di pesticidi vietati in Italia su molti altri prodotti: nelle carote dell'Egitto sono stati trovati residui di Linuron, mentre nei fagioli all'occhio del Madagascar e nei fagioli del Bangladesh hanno rilevato la presenza di Chlorpirifos. Problemi anche per i peperoncini del Kenya e per il succo d'arancia congelato dell'Iran (quest'ultimo aveva tracce di Propiconazole).
Il Norovirus
Infine, nei frutti di bosco congelati provenienti dalla Germania e dalla Serbia è stato rinvenuto il Norovirus, che causa una pericolosa infezione alimentare con sintomi pesanti come febbre alta, diarrea e vomito, soprattutto nelle persone fragili.
Il pesce
Al secondo posto c'è il pesce, che ha 107 segnalazioni nell'ultimo anno. Anche in questo caso uno dei rischi è il Norovirus, rinvenuto nelle ostriche provenienti dalla Francia e dall'Olanda.
I metalli pesanti
Metalli pesanti sono stati rilevati in alcuni prodotti esteri: in particolare, il cadmio era presente nelle seppie congelate dell'Albania e il mercurio (oltre i limiti stabiliti) nel pesce spada e nel tonno provenienti dalla Spagna.
La salmonella
Un batterio particolarmente pericoloso è la salmonella, che provoca pericolose tossinfezioni alimentari: ne sono state trovate tracce nei filetti di merluzzo congelato della Cina e nelle cozze provenienti dal Cile.
La carne
Il terzo posto, per i prodotti più pericolosi importati in Italia, va alla carne: la quasi totalità delle segnalazioni riguarda la presenza di salmonella, trovata nelle carni di pollo e di tacchino provenienti da Polonia, Olanda e Spagna, così come nelle cosce di rana della Turchia e della Cina.
I cereali
La classifica prosegue con la quarta posizione, occupata dai cereali. In questo caso, il rischio deriva quasi sempre dalla presenza di aflatossine e di residui di pesticidi vietati in Italia. Molte segnalazioni riguardavano il riso proveniente dal Pakistan.
Le spezie
Infine, al quinto posto ci sono le spezie. Nel peperoncino dello Sri Lanka sono state trovate aflatossine, mentre l'origano della Turchia presentava tossine naturali. Nella black list entrano anche il peperoncino della Cina, dove è stata rilevata la salmonella, e il cumino dell'India, con residui di pesticidi.
Quanto è sicuro il cibo straniero che portiamo in tavola? La nuova analisi di Coldiretti, basata sui dati Rasff al 1° aprile 2024, è abbastanza allarmante: nel corso dell’ultimo anno, in Italia è scoppiato oltre un allarme alimentare al giorno. In totale ci sono state ben 422 allerte su prodotti esteri, per la presenza di residui di pesticidi vietati, micotossine, inquinanti, metalli pesanti e altre sostanze pericolose.
“È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute. È assurdo che noi continuiamo ad importare cibi prodotti con sostanze che in Europa sono vietate da decenni” – ha affermato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.
Scopriamo quali sono i cibi finiti nella black list.