Scatta l'allarme per lo storico Teatro Biondo di Palermo
Futuro incerto per il Teatro Biondo di Palermo: situato nella centralissima via Roma, è uno dei teatri più importanti del Capoluogo della Sicilia
Lo storico Teatro Biondo di Palermo è in serie difficoltà. A lanciare l’allarme è stato il presidente di Fondazione Sicilia Gianni Puglisi, nel corso di una conferenza stampa. Le difficoltà finanziarie del teatro, collegate a mancati versamenti, mettono a rischio la sua sopravvivenza.
Perché il Teatro Biondo di Palermo è a rischio
“Il futuro del Teatro Biondo deve essere sottratto alla dipendenza della politica – ha dichiarato Gianni Puglisi nella conferenza stampa riportata dall’Ansa – a maggio si terranno le elezioni comunali, noi ci terremo fuori dalle kermesse elettorale perché vogliamo fare le nostre scelte in ragione delle azioni e non delle chiacchiere”.
Puglisi ha inoltre aggiunto, durante la conferenza stampa, che il consiglio di amministrazione ha tentato di fronteggiare la situazione problematica con alcuni tagli di programmazione, per assicurare il mantenimento dell’attività. Al momento dovrebbe saltare l’intera stagione estiva del teatro.
Si attendono novità riguardo il destino del Teatro Biondo di Palermo: molto dipenderà dalle prossime edizioni comunali. Costruito nel 1903, il teatro è situato nella centralissima e commerciale via Roma ed è il più recente dei teatri storici di Palermo, inserita tra le città europee del futuro secondo il Future City ESG Innovation Index di DEEP Ecosystems.
Teatro Biondo di Palermo: la storia
I lavori vennero affidati all’architetto comunale Mineo che nella stessa via Roma, successivamente, curerà anche la costruzioni di altri palazzi. In totale ci vollero quasi quattro anni, dal 1899 al 1903, per completare la costruzione del teatro. Al momento della concessione della licenza, il comune obbligò i fratelli Biondi ad allestire un grandioso caffè al piano terra del teatro per rendere più decorose le vie che si trovavano dietro all’edificio.
Tra i più rinomati teatri d’Italia, il Biondo è caratterizzato da una facciata con uno schema classico ottocentesco simmetrico secondo l’asse principale. Il prospetto è mosso dal primo ordine che spicca sugli altri, mentre il piano terra è ripartito da vari accessi alle attività commerciali di Palermo, città che vanta uno dei siti Unesco più popolari su Google.
L’arredamento del teatro è uno dei più grandi esempi di arte decorativa del tempo. Andrea Biondo affidò l’allestimento degli interni alla ditta Li Vigni che era solita lavorare nel tipico stile liberty della Palermo dell’epoca. Il mobilio del foyer e del caffè era notevole, anche se nel corso degli anni è andato quasi completamente perduto per via delle varie ristrutturazioni dell’edificio palermitano.
Tutti i palchi e le colonnine del teatro erano decorati con affreschi di Agozzino. Delle pareti e della cupola si occupò, invece, il Gregorietti e altri artisti legati ai Florio che in precedenza avevano già lavorato al teatro massimo. I temi ricordano gli affreschi delle sale del villino Basile e di Villa Igiea che è tornata a risplendere dopo due anni grazie a un duro lavoro di restauro.
Per motivi inspiegabili, gli affreschi vennero ricoperti dall’intonaco durante le ristrutturazioni avvenute tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta: fortunatamente una parte è stata riportata alla luce grazie a restauri recenti. All’inaugurazione del teatro parteciparono le personalità teatrali più illustri dell’inizio del Novecento, tra le quali si annoverano l’attore leggendario Ermete Novelli e l’attrice Eleonora Duse.