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La Francia sfida l'Italia per lo Spritz: esplode il caso

Moet & Chandon, del gruppo di lusso francese Lvmh, lancia il suo Chandon Garden Spritz e sfida l'Italia: esplode il caso, le prime reazioni

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Moet & Chandon, del gruppo di lusso francese Lvmh, ha deciso di lanciare Chandon Garden Spritz, il suo “spritz” a base di spumante e frutta, con l’ambizione di farlo diventare la bevanda dell’estate. E in Italia, più precisamente in Veneto (la patria dello “spritz” italiano) esplode il caso.

Come è fatto e quanto costa lo Chandon Garden Spritz

Lo Chandon Garden Spritz è realizzato con uno spumante che nasce in vigneti argentini a cui sono aggiunte scorze d’arancia macerate.

La bottiglia costa 19 euro ed è venduta anche online. Nei bar e nei ristoranti il prezzo di una bottiglia di Chandon Garden Spritz sale fino a 35 euro (il bicchiere costa tra gli 8 e i 10 euro).

Spritz “alla francese”: le reazioni in Italia

Il sito del quotidiano ‘La Repubblica’ riporta alcuni commenti italiani all’arrivo sul mercato dello spritz “alla francese.

Sandro Bottega, importante produttore di Prosecco e distillati (con 60 milioni di fatturato), ha commentato la flessione fatta registrare a Piazza Affari da Campari: “Le ripercussioni finanziarie sono bolle di breve durata”. Poi ha aggiunto ironico: “Se un’azienda francese fa un prodotto ispirato all’Italia vuol dire che riconosce la nostra originalità, come d’altronde l’aveva riconosciuta Napoleone che si è portato in Francia una quantità enorme delle nostre opere”.

La previsione di Bottega: “Lo spritz è nato in Veneto. Parlo da veneto che lo sorseggia dell’età di 20 anni e che, anche prima, ha assaggiato qualche goccia dal papà: l’originale è un cocktail che deve essere fatto con uno spumante fresco e fruttato e ben difficilmente si accompagna al prodotto sia francese sia argentino. Penso che non potrà avere successo, come del resto non possono averlo in generale tutti i prodotti copiati”.

Luca Giavi, direttore generale del Consorzio Prosecco Doc, ha dichiarato: “Ciò che funziona è imitato. È l’altra faccia del successo, un meccanismo fisiologico: come noi guardiamo con interesse cosa succede a casa d’altri, altrettanto fanno i nostri competitor. Fa piacere che, una volta tanto, siano i francesi a inseguire un fenomeno tipicamente veneto e italiano. D’altra parte, lo Spritz sta mietendo consensi in tutto il mondo ed era chiaro che in tanti si sarebbero esercitati nel cercare di entrare in questo business”.

Ancora Giavi: “Ciò testimonia un’idea che noi abbiamo sempre sostenuto: il vino miscelato non è nulla di disdicevole, anzi è un sentiero percorribile senza alcuna vergogna. Mi interessa vedere come fanno a realizzare col metodo classico un miscelato come lo Spritz, che ha sempre fatto della freschezza il suo fattore di maggior successo”.

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