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Arte & Cultura

Scoperta dell'America: un'opera agli Uffizi può riscrivere la storia

E se non fosse stato Cristoforo Colombo a scoprire l'America? La storia potrebbe essere riscritta: a svelarlo è un'opera custodita agli Uffizi

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E se la storia non fosse come l’abbiamo sempre studiata? A insinuare il dubbio sembra esserci un indizio nascosto all’interno di un’opera di Sandro Botticelli al centro di uno studio relativo alla scoperta dell’America. Attribuita da sempre a Cristoforo Colombo, la Scoperta dell’America potrebbe essere andata diversamente: a svelarlo sono alcuni particolari svelati dallo studioso e ricercatore Riccardo Magnani.

L’indizio sulla Scoperta dell’America nel quadro di Botticelli

La storia ci ha insegnato che Cristoforo Colombo a bordo di tre caravelle ha navigato fino a raggiungere le Americhe ma un indizio insinua il dubbio. Nella Pala di San Barnaba del 1487 dipinta da Sandro Botticelli a sorreggere il globo che raffigura le Americhe è San Michele; il simbolismo potrebbe mettere in crisi la certezza storica avuta fino ad oggi.

Ad analizzare il tutto è Riccardo Magnani, ricercatore che nel libro “Nessuno mai ha scoperto le Americhe per davvero” vuole stravolgere la storia attraverso elementi geografici e artistici. Magnani nel suo studio traccia una rotta alternativa alle informazioni avute fino ad oggi sulla scoperta delle Americhe attraverso il supporto di opere, documenti e testimonianze.

La particolarità e il segreto sembrano emergere da una rappresentazione originale di San Michele. L’iconografica classica legata al santo lo raffigura solitamente con una lancia e un globo crucigero ma nella versione di Botticelli è presente un globo senza la croce che ricorda chiaramente un mappamondo. Non solo la sfera ma anche il disegno di un territorio emerso che ricorda nei confini il Sud America fa pensare chi sta studiando i dettagli.

Seconda opera che punta l’attenzione sui fatti è La Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli che metaforicamente non rappresenterebbe l’adorazione dei Magi ma una fotografia dei potentati del Rinascimento con numerosi riferimenti al Nuovo Continente.

Lo studio sulla scoperta dell’America

Lo studio condotto da Riccardo Magnani e protagonista del libro “Nessuno mai ha scoperto le Americhe per davvero” prende in esame non solo la Pala di San Barnaba di Sandro Botticelli custodita agli Uffizi ma anche altri documenti, testimonianze e opere d’arte. Magnani nel suo studio pone l’attenzione su una lettera datata 1459 destinata ad Alfonso V del Portogallo omaggiando il celebre cartografo fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli. In questo scritto viene tracciata la rotta verso l’Atlantico con il fine di raggiungere terre esplorate da Marco Polo.

Questo non è un dettaglio segreto o inedito, infatti proprio presso la dimora estiva di Paolo Dal Pozzo Toscanelli è collocata una targa che recita “astronomo e geografo sommo che additò a Vasco di Gama e a Colombo le vie della gloria”.

Tra le pagine del libro dell’autore però la conoscenza precolombiana dell’America viene testimoniata dall’opera presente negli Uffizi e più precisamente in una di quelle presenti nella sala dedicata a Botticelli ma anche per Palazzo Medici Riccardelli dove viene custodita l’opera La Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli. Lo studioso e ricercatore pone l’attenzione su Firenze; la città culla del Rinascimento ha ancora tantissimi segreti da svelare e dopo quelli rivelati dal libro su Leonardo Da Vinci nel nuovo libro firmato da Magnani si può seguire un itinerario dettagliato che passa per gli Uffizi, Palazzo Medici Riccardi e la  Chiesa di Ognissanti per scoprire la verità sulla scoperta dell’America.

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