Scala dei Turchi e Valle dei Templi, ticket in arrivo: la svolta
La Scala dei Turchi passa al Parco Archeologico della Valle dei Templi: in arrivo il ticket d’ingresso integrato con la villa romana di Durrueli
La Scala dei Turchi sarà gestita dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, e sarà visitabile con un ticket integrato che include anche l’ingresso alla villa romana di Contrada Durrueli, che riapre i battenti dopo anni di incuria e abbandono.
La notizia, confermata dal sindaco di Realmonte Sabrina Lattuca, è arrivata proprio durante la conferenza stampa convocata per annunciare la riapertura del sito archeologico a pochi passi dalla Scala dei Turchi, che diventerebbe così parte dell’offerta turistica e culturale del territorio in vista di Agrigento capitale della Cultura 2025. La questione sembra però più complessa del previsto e ha già scatenato reazioni polemiche.
La Scala dei Turchi a pagamento: biglietto integrato con la villa romana
La Scala dei Turchi sarà gestita dal Parco Archeologico della Valle dei Templi, e sarà visitabile previa pagamento di un ticket d’ingresso che consentirà anche la visita alla vicina villa romana di Durrueli, che riapre al pubblico dopo anni di chiusura.
A dare l’annuncio il direttore del parco Roberto Sciarratta nel corso della conferenza stampa convocata per la riapertura del sito archeologico di Punta Grande: secondo quanto riportato, è in via di definizione un accordo tra Regione e Comune di Realmonte che prevede l’introduzione di un biglietto integrato per la Scala dei Turchi e per la villa romana di Durrueli.
La novità, si legge su ‘Repubblica’, potrebbe essere operativa già da quest’estate, e prevede un servizio navetta che permetterà ai turisti di visitare entrambi i luoghi. La splendida marna bianca candidata a diventare patrimonio dell’Unesco diventerà così parte di un unico percorso che coniuga bellezze naturalistiche e patrimonio archeologico.
Da tempo si cerca una soluzione per regolare l’accesso alla delicatissima falesia: nel corso degli anni si è parlato di numero chiuso e accessi contingentati, ma i turisti hanno continuato a prendere d’assalto la suggestiva scogliera bianca anche dopo che è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Agrigento, rendendo sempre più urgente una soluzione in grado di tutelare un patrimonio naturale straordinario quanto fragile.
La reazione della famiglia Sciabarrà
L’annuncio dell’accordo per il biglietto d’ingresso alla Scala dei Turchi ha provocato la reazione della famiglia Sciabarrà. “Non esiste alcun accordo tra la famiglia legittima proprietaria della Scala dei Turchi e il Comune di Realmonte, la Regione ed il Parco archeologico di Agrigento”, ha fatto sapere la famiglia tramite i suoi legali in una nota riportata da ‘Agrigento Notizie’.
“Si fa rilevare che né il Comune né altri enti hanno la facoltà di decidere i termini, i ticket, la fruibilità, relative alla gestione della Scala dei Turchi senza il previo consenso della famiglia Sciabbarrà allo stato legittima proprietaria”.
Sciabarrà, che da tempo manifesta la volontà di donare la Scala dei Turchi al Comune di Realmonte, aveva chiesto aiuto anche a Elon Musk, invitandolo ad acquistare la marna bianca per proteggerla. In quell’occasione, il pensionato aveva denunciato in un’intervista al ‘Corriere’ che lo scarso interesse delle istituzioni coinvolte gli aveva impedito di portare a termine la pratica di donazione.
Secondo la nota affidata agli avvocati Giuseppe Scozzari e Antonino Cremona, la volontà di donare la Scala dei Turchi al Comune di Realmonte è ancora viva nella famiglia Sciabarrà. Attualmente, si legge, “esiste una convenzione siglata alla Regione tra la famiglia ed il Comune che affidava a quest’ultimo la gestione temporanea fino al 30 luglio 2023 della Scala dei Turchi”.
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