Roma, davanti al Colosseo torna il Colosso? L'idea
E se a Roma tornasse a splendere il Colosso che in passato si ergeva davanti al Colosseo (e che proprio da questo ha preso il nome)? Ecco l'iniziativa
Quello che oggi possiamo vedere di Roma non è altro che un piccolo scorcio del suo maestoso passato, avendo purtroppo perso nel corso dei secoli alcuni dei grandi capolavori che la arricchivano. Ma ora qualcuno ha lanciato un’idea molto interessante: riportare, davanti all’Anfiteatro Flavio, l’imponente Colosso che in seguito diede all’architettura il nome che tutti conosciamo (il Colosseo). Ecco com’è nata questa iniziativa.
Il Colosso di Roma, un vero capolavoro
La storia del Colosso di Roma è davvero incredibile: venne costruito (interamente in bronzo) su richiesta dell’imperatore Nerone per mano del celebre scultore Zenodoro, tra il 64 e il 68 d.C. Si trattava di una struttura imponente, che secondo alcune fonti si sarebbe stagliata verso il cielo addirittura per 36,6 metri – ai quali occorre aggiungere il piedistallo di altri 11 metri. Insomma, un Colosso di nome e di fatto. In origine, la statua venne eretta nel vestibolo della Domus Aurea, che fu la dimora urbana di Nerone.
Danneggiato pesantemente a seguito di un incendio, il Colosso subì una prima opera di restauro per mano dell’imperatore Vespasiano: fu in questo momento che divenne non più un memoriale dedicato al suo predecessore, bensì un omaggio al dio Sole. Ma il passaggio più importante della sua storia risale al 127 d.C., quando l’imperatore Adriano (impiegando ben 24 elefanti per portare a termine il suo progetto), lo fece trasportare accanto al Colosseo.
Quest’ultimo, che è da sempre uno dei principali simboli di Roma, all’epoca era conosciuto come Anfiteatro Flavio. Secondo la gran parte degli esperti, avrebbe assunto il nome con cui oggi tutto il mondo lo chiama proprio per la vicinanza con il Colosso. Non sappiamo purtroppo cosa fu della statua: è possibile che sia stata distrutta durante il sacco di Roma, oppure che sia crollata durante un terremoto. Ma da secoli non ve ne sono più tracce.
L’idea per riportare il Colosso a Roma
E se presto Roma avesse nuovamente il suo imponente Colosso? L’idea è arrivata per mano di due creativi, Luca Josi e Antonio Romano, che l’hanno lanciata sulle pagine del “Giornale dell’Arte”. Potrebbe trattarsi semplicemente di un’opera temporanea, creata appositamente in occasione di Roma Expo 2030: un perfetto mix di archeologia e arte contemporanea. E ci sono già alcuni nomi famosi che potrebbero prendere parte al progetto, tra cui Damien Hirst e Maurizio Cattelan.
“Perché per il 2030, in questa occasione unica e irripetibile che l’Expo rappresenta per raccontarsi al mondo, non alimentiamo la scelta di avere l’uomo al centro del racconto?” – si legge sulle colonne del Giornale – “Perché non dare la possibilità di rivivere quel gigantismo offrendo l’opportunità a una prestigiosa giuria di selezionare un numero a piacere di grandi nomi dell’arte contemporanea capaci di realizzare un’opera temporanea?”.
Quest’idea potrebbe rappresentare una grande opportunità per la città di Roma, che accanto alle sue meraviglie e ad una storia unica al mondo deve anche fare i conti con problemi che la rendono meno attraente ai turisti. L’iniziativa, d’altra parte, ha già trovato il favore della direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. Già nel 2019 l’amministrazione aveva proposto la ricostruzione di tre simboli della capitale, tra cui proprio il Colosso. E se all’epoca i lavori erano rimasti bloccati (anche a causa dell’arrivo del Covid), i progetti non sono andati perduti.