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Quali sono le città italiane più care per prendere uno chef a domicilio

In crescita il business degli chef a domicilio in tutta Italia, ma quanto costa il servizio? Un'indagine svela i prezzi in Italia

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Il business della ristorazione a domicilio è sempre più florido e in costante fermento.

Il mercato, infatti, dice che la figura del personal chef è ricercatissima anche in Italia, dove un numero crescente di persone decide di affidarsi alle doti culinarie di un cuoco – per così dire – “a noleggio”. Da non confondersi con l’ordinare cibo a domicilio, perché si tratta di due cose completamente diverse.

Tutto molto chiaro e apparentemente semplice, ma quanto costano effettivamente il tempo e la disponibilità di uno chef a domicilio in Italia?

Per rispondere a questa domanda l’Osservatorio di ProntoPro la piattaforma che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale – ha svolto un’analisi di mercato basata sui prezzi medi registrati nei 20 principali capoluoghi di regione italiani.

In effetti il prezzo varia, e non di poco, anche in funzione della città in cui si vive. L’oscillazione, in questo caso, è compresa tra 39 e 70 euro a commensale per un costo medio che può arrivare anche a 1.080 euro per una cena con 20 persone.

Gli chef a domicilio più cari del Bel Paese sono quelli di Milano e Firenze, mentre i più economici lavorano a Potenza e Ancona. Se in questi centri il prezzo medio per uno chef a domicilio è di 39 euro a commensale, a Milano, Roma, Firenze e Napoli il costo oscilla tra 62,50 e i 70 euro. A Bologna le cifre non superano quota 54 euro a persona, così come a Venezia e Palermo. Un gradino più su troviamo Cagliari e Genova stabili a 59 e 59,50 euro a commensale.

Il prezzo sale se ai servigi dello chef a domicilio si vogliono aggiungere anche quelli di un sommelier che suggerisca i giusti accostamenti cibo-vino. In questo caso, mescita e mise en place costano in media 150 euro a commensale.

L’indagine ha evidenziato un sensibile aumento delle tariffe medie applicate da questi professionisti del cibo a domicilio. Secondo gli esperti, infatti, la spesa media per la fruizione di un servizio di questo tipo è di 54 euro a commensale, il 37,5% in più rispetto a un anno fa. E per le grandi occasioni, come il pranzo di Natale e Capodanno, l’aumento è pari al 47%.

Nonostante il “caro chef”, la ricerca ha evidenziato una crescita costante del giro d’affari di questo settore, non più così di nicchia. E con l’arrivo delle festività natalizie le richieste sembrano già lievitare: solo nell’ultimo bimestre, l’incremento medio per una cena preparata da uno chef a domicilio è di oltre il 30%.

E non serve che sia uno chef stellato o di fama. L’importante è che, oltre ad un po’ di talento, garantisca due cose fondamentali: tempo e disponibilità. Tempo, perché il private chef lavora su commissione: il cliente indica la data e l’ora precisa in cui vuole organizzare un banchetto o una semplice cena tra amici e lui ci sarà. Disponibilità, perché quel giorno, a quell’ora e con il menu concordato, lavorerà solo per quel cliente.

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