Pomodori, le eccellenze delle nuove filiere contro la malavita
Alla scoperta delle cooperative e associazioni che contrastano lo sfruttamento coltivando e distribuendo i migliori pomodori d'Italia
Nel Sud Italia stanno nascendo nuove filiere, cooperative e associazione attive che attraverso la coltivazione di ortaggi, soprattutto pomodori, combattono lo sfruttamento dei lavoratori da parte della malavita.
Dalla Puglia alla Sicilia, passando per la Basilicata e la Calabria, vengono coltivate nei campi le migliori varietà di pomodoro che la nostra terra può offrire, in una maniera completamente priva di ogni sfruttamento, proprio nei posti in cui spesso si sono consumati episodi di speculazioni ai danni dei braccianti agricoli. Si va dal San Marzano, forse il pomodoro più noto di tutta Italia, fino al giallo Ponderosa, attraverso il Penny, il Fiaschetto, il Regina, il Piennolo e il Saccagno. Tutti coltivati e raccolti in filiere sane che contrastano il caporalato e la malavita organizzata.
In queste realtà il pomodoro diventa un singolo di riscatto, con le nuove cooperative che tramite la coltivazione di ortaggi, riescono ad offrire prodotti gastronomici di alta qualità, ridando la dignità a molti lavoratori sfruttati. A Nardò, in Puglia, è nata Diritti a Sud che coltiva pomodori seminando anche varietà autoctone della zona. L’organizzazione no-profit fa parte di una realtà ancora più ampia, chiamata SfruttaZero che riunisce al suo interno i lavoratori di Solidaria, altra realtà presente sul territorio pugliese, soprattutto nella provincia di Bari. Diritti a Sud produce qualcosa come 17 mila vasetti di passata all’anno, utilizzando metodi biologici e sostenibili.
Funky Tomato, invece, è una rete agricola che sin dal 2015 si impegna a ridistribuire il lavoro e a combattere lo sfruttamento nelle campagne della Puglia, della Campania e della Basilicata. Una filiera del pomodoro alternativa che durante l’anno passato, è riuscita a far finire sulle tavole di tutti gli italiani qualcosa come 400 mila vasetti di pomodoro Funky, tra pelati, passate, sughi all’amatriciana e sughi pronti alle erbe del Pollino. I prodotti si possono comprare tramite prefinanziamento a partire dal mese di maggio quando viene avviata la campagna di acquisto e le conserve arrivano a metà agosto.
Tanti esempi positivi per la nuova filiera alternativa del pomodoro, con le tenaci cooperative del Sud d’Italia che operano in zone ad alto rischio di caporalato, realizzando produzioni biologiche e di qualità che finiscono tutti i giorni sulle cucine degli italiani.