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Il Piemonte ha conquistato il Guardian con cibo, vino e arte

Il Piemonte ha stregato il Guardian, che gli ha dedicato uno splendido elogio: merito del suo buon cibo, di vini rinomati e di arte meravigliosa

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Terra di verdi colline ed un patrimonio enogastronomico rinomato in tutto il mondo, il Piemonte ha fatto breccia anche nella stampa internazionale: stavolta è il “Guardian” a dedicargli uno splendido omaggio, parlando del suo buon cibo e dei vini pregiati che qui vengono prodotti, ma anche dell’arte che nasce nei luoghi più impensati, dando vita a piccoli angoli indimenticabili.

Il Piemonte omaggiato dal Guardian

Qui si mangia bene, si beve ancor meglio e ci si può imbattere in piccole perle d’arte davvero incredibili: siamo nella splendida zona collinare delle Langhe e del Roero, un paesaggio verde e rigoglioso di cui l’Italia intera può andare fiera. Le sue dolci alture si dipanano nei territori della provincia di Cuneo, dove piccoli borghi punteggiano una vasta distesa di vigneti da cui provengono alcune delle etichette più famose in tutto il mondo.

Pregiate varietà di uva bianca e nera vengono coltivate lungo filari che si stendono a perdita d’occhio, fin quando in autunno non arriva il tempo della vendemmia. Ed è lì che si compie la magia: mentre la natura si trasforma, abbandonando il suo verde brillante per assumere migliaia di sfumature gialle, arancioni e rosse, ha inizio il lungo processo che porta alla nascita di quei deliziosi vini tanto amati anche dai turisti stranieri.

Il “Guardian”, nel suo lungo elogio al Piemonte e alle sue colline ricche di vigneti, vuole celebrare proprio l’immenso patrimonio enologico della regione. Tra le Langhe e il Roero si possono visitare tantissime cantine, per scoprire non solo i segreti che si celano dietro ogni bottiglia, ma anche per degustare un buon calice di vini pregiati. E cosa c’è di meglio che concedersi un appuntamento del genere dopo una lunga giornata trascorsa ad ammirare le bellezze della zona?

Tra Langhe e Roero, le bellezze del Piemonte

Se questi paesaggi collinari richiamano subito alla memoria quei rinomati vini che vi si producono, sono tante altre le prelibatezze che nascono proprio qui. La terra è fertile e offre prodotti a km 0 che rientrano tra le eccellenze italiane, come il miele, il tartufo bianco o le celebri nocciole (le stesse che poi finiscono nella vicina Alba per foraggiare l’industria dolciaria Ferrero). E non è affatto difficile imbattersi in ristoranti o trattorie dove si possono consumare specialità tipiche, in un vero e proprio mix di sapori tra passato e presente.

Per rendere ancora più belle le colline delle Langhe e del Roero, non mancava che un pizzico di colore. E ora c’è anche quello: piccole opere d’arte sono state realizzate nel corso degli ultimi anni, così da ravvivare il territorio e impreziosirlo ancor di più. Autore di alcuni splendidi capolavori è David Tremlett, artista britannico naturalizzato svizzero che ha lavorato a lungo creando dipinti murali famosi in tutto il mondo. Qui, nel 1999, ha portato alla luce la Cappella del Barolo: un’antica chiesetta dismessa affacciata sui vigneti che oggi brilla di colori vivaci.

In seguito, visto il successo della sua opera, Tremlett ha realizzato altri lavori in Piemonte. Nel piccolo borgo di Coazzolo, ha dipinto l’esterno della chiesa sconsacrata della Beata Maria Vergine del Carmine, immersa tra i vigneti del Moscato. Mentre nel paese di Santo Stefano Belbo ha lavorato presso un antico monastero oggi trasformato in un hotel di lusso, il Relais San Maurizio, valorizzando gli interni di una piccola cappella che si trova nella proprietà alberghiera.

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