Pianta aliena lungo il fiume Arno, allarme: "Autentico pericolo"
La comparsa di una pianta aliena lungo il corso del fiume Arno in Toscana ha fatto scattare un nuovo allarme: si parla di "autentico pericolo"
Da allarme a “autentico pericolo“: desta preoccupazione, in Italia, la comparsa nel fiume Arno del cosiddetto “Poligono del Giappone“, nome comune della Reynoutria japonica, una pianta infestante altamente invasiva. Ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo in Toscana è stata l’ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari).
Poligono del Giappone nell’Arno: l’allarme dell’ANBI
Nella nota pubblicata dall’ANBI, si legge che il campanello d’allarme relativo alla presenza del Poligono del Giappone in Italia era scattato già qualche anno fa; ora, però, “l’allarme è diventato un autentico pericolo”, alla luce della comparsa di questa pianta altamente invasiva nel fiume Arno a Subbiano e in Casentino e alla sua diffusione in altri alvei delle province di Arezzo e di Firenze.
Francesco Vincenzi, presidente dell’ANBI, ha spiegato: “Per adesso si tratta di nuclei limitati ma a essere minacciato, in una stagione già idrologicamente difficile, sono l’equilibrio ecologico e la sicurezza idraulica di uno dei più importanti corsi d’acqua italiani”.
I rinvenimenti più significativi, in questo momento, sono stati fatti in affluenti di destra del fiume Arno: il torrente Resco, il torrente Faella, il borro di Cerberesi, il borro di Riofi delle Cave, il borro di Sant’Antonio, il borro Montemarciano, il torrente Ciuffenna, il borro del Tasso.
Francesco Lisi, Direttore Generale del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, ha sottolineato: “Nell’Alto Valdarno, la specie aliena ha ormai conquistato 25 km di sponde, rese più instabili dalla presenza della pianta, che condiziona fortemente gli interventi di ordinaria manutenzione idraulica: aumentano i tratti su cui gli sfalci vengono sospesi e rimandati alla fine della stagione vegetativa della pianta, prolungata dalle temperature anomale, per provare a contenerne la propagazione”.
Il Poligono del Giappone ricade nella lista IUCN delle 100 peggiori specie alloctone e fa parte, inoltre, della lista di piante aliene stilata dall’Organizzazione Europea e Mediterranea per la Protezione delle Piante (EPPO); ciò nonostante, però, questa pianta non è ancora stata inserita negli elenchi comunitari delle specie invasive.
Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, a questo proposito ha evidenziato: “La mancanza di linee guida nazionali e regionali per il contrasto a questa specie infestante ci espone al pericolo di una sua continua espansione lungo il reticolo idrografico, creando notevoli problemi al corretto deflusso delle acque, con impatti pesanti sui costi di gestione idraulica e sulla conservazione degli ecosistemi fluviali. Le esperienze maturate in altri Paesi europei confermano l’utilità di intervenire tempestivamente con un’adeguata strategia di contenimento”.
La richiesta alla Regione Toscana
L’ente consortile Alto Valdarno ha deciso di chiedere, in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Pratomagno, un intervento urgente della Regione Toscana allo scopo di decidere le misure operative necessarie a limitare la diffusione del Poligono del Giappone.
Serena Stefani, Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, ha spiegato: “In attesa di indicazioni regionali, abbiamo applicato le soluzioni operative già sperimentate in altri territori per evitare la diffusione della specie e chiediamo ai cittadini di essere nostri alleati in questa complessa battaglia: al proposito, abbiamo realizzato e diffuso un vademecum per il riconoscimento ed il corretto contrasto al poligono del Giappone; si tratta di regole e attenzioni, che dovrebbero essere applicate anche negli spazi privati”.