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Pasqua senza Casatiello in Campania per colpa del Coronavirus

Anche il rustico della tradizione pasquale colpito dall'ordinanza regionale che vieta vendita e consegna a domicilio di cibi pronti

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L’emergenza Coronavirus ferma anche il casatiello. Quest’anno, la famosa torta rustica tipica della tradizione pasquale di Napoli e dintorni potrà essere realizzata solo in casa. Stessa sorte anche per le pastiere, dopo il divieto che aveva già colpito le zeppole di San Giuseppe.

In Campania è stata, infatti, vietata la vendita e consegna a domicilio dei cibi pronti, attività invece consentita nelle altre regioni italiane. I panifici e i forni campani sono autorizzati a vendere solo pane e focaccia bianca, ossia prodotti considerati di prima necessità, mentre è vietata la produzione di altri tipi di pizza e dei dolci, inclusi i piatti della tradizione pasquale.

Nonostante le restrizioni imposte dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per contenere ogni rischio di contagio e la minaccia di sanzioni per i trasgressori, ci sono tuttavia attività che continuano a proporre ai loro clienti cibi pronti da asporto.

Nei giorni scorsi, nel quartiere Vomero sono fioccate multe anche per alcuni supermercati che mostravano piatti pronti in vendita al reparto gastronomia. E, ora che la Pasqua è alle porte, si teme che la situazione possa peggiorare.

In un nota emessa dall’Unità di Crisi della Regione Campania si legge: “Giungono segnalazioni sempre più frequenti di attività commerciali esercitate in violazione delle ordinanze regionali vigenti. Si raccomandano pertanto controlli rigorosi anche da parte delle Polizie Municipali, in relazione, soprattutto in questo periodo, alla produzione e consegna domiciliare di prodotti dolciari, senza peraltro il rispetto delle norme igienico sanitarie in una attività già vietata da ordinanza nazionale”.

Mentre in tutta la città si intensificano i controlli, sale la preoccupazione di Confcommercio che ha lanciato un appello al governatore De Luca e all’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello, chiedendo di permettere anche in Campania la consegna a domicilio di preparazioni alimentari, come avviene nel resto d’Italia.

Stando a quanto sottolinea il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo nella lettera indirizzata alla Regione “l’esperienza delle altre Regioni italiane sta evidenziando come l’attività di consegna a domicilio di preparazioni alimentari effettuata dai pubblici esercizi di somministrazione si stia dimostrando un servizio di grande utilità per la popolazione e, in particolare, per gli anziani e per tutti coloro che hanno difficoltà a uscire di casa per approvvigionarsi. Inoltre, nelle altre Regioni, tale attività sta dando un importante contributo ad alleggerire la pressione sugli esercizi alimentari, riducendo le code e il rischio di assembramenti”.

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