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Una nuova specie di zecca è stata trovata sul Carso Triestino

I ricercatori hanno individuato una nuova specie di zecca, diffusasi soprattutto sul Carso Trentino: scopriamo quali sono le sue caratteristiche

Pubblicato:

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Nel nord Italia è arrivata una nuova specie di zecca, che sembra aver trovato il suo habitat ideale sul Carso Triestino: è qui che si è diffusa rapidamente, suscitando l’attenzione degli scienziati. Si tratta di un esemplare mediamente più grande e veloce rispetto alla zecca comune, ed è anche in grado di muoversi per “attaccare” la sua preda. Per questo bisogna fare molta attenzione. Ecco cosa sappiamo.

Scoperta una nuova specie: la zecca marginata

Si ritiene che sia arrivata nelle regioni settentrionali del nostro Paese ormai alcuni anni fa, probabilmente portati da uccelli migratori o attraverso il commercio di bestiame. Alcuni esemplari di zecca marginata (“Hyalomma marginatum”), originari degli ambienti caldi e secchi del Mediterraneo meridionale, erano già stati individuati al nord, ma le condizioni climatiche non erano ancora favorevoli per la loro diffusione.

Ora qualcosa è cambiato: l’inquinamento e il conseguente riscaldamento globale hanno caratterizzato aumento delle temperature anche nelle regioni del nord, e in particolare sul Carso Triestino. Ed è qui che, complice l’annullamento delle prolungate gelate invernali, la zecca è riuscita ad insediarsi, trovando rapida diffusione su tutto il territorio. In particolare, a quanto pare, nella parte orientale della provincia di Trieste.

Ad annunciare l’individuazione di questa nuova specie di zecca sono i ricercatori del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, che hanno studiato gli esemplari presenti nella zona. La loro presenza è ormai abbastanza cospicua, ma non c’è niente di cui preoccuparsi. “Non deve allarmare, sono zecche presenti da secoli nel sud Italia, nonché nell’isola di Cherso, non è una specie alloctona” – ha affermato Nicola Bressi, curatore del Museo.

Come riconoscere la zecca marginata

La zecca marginata è facile da distinguere rispetto alla classica zecca dura (o zecca dei boschi), che è molto più comune. Innanzitutto, il suo habitat è diverso: se la zecca dura preferisce zone con erba alta e ricche di umidità, dove attende con pazienza che la sua “preda” – l’uomo o un animale – si avvicini abbastanza da potersi aggrappare ad essa, la zecca marginata si trova in aree aperte e ben assolate, con erbe corte e pietre. Ovvero la tipica landa carsica.

Un’altra peculiarità di questa zecca è che ha molta più mobilità e non attende passivamente l’arrivo di una persona o un animale su cui aggrapparsi, essendo in grado di avvicinarsi alla sua preda e persino di inseguirla per alcuni metri. È dunque un po’ più pericolosa, ma anche più facile da notare, per via delle sue dimensioni maggiori rispetto alla zecca dei boschi. Per questo, se si ha in mente una gita sul Carso Triestino, è bene prestare più attenzione e controllare di non aver portato a casa un ospite indesiderato.

Se doveste accorgervi di avere una zecca, è importante rimuoverla rapidamente, perché può essere responsabile della trasmissione di alcune gravi zoonosi, come la malattia di Lyme. Evitate qualche rimedio fai da te, come l’uso dell’olio o dell’alcol: non hanno alcuna attendibilità scientifica e possono essere persino pericolosi, perché la zecca, provando dolore, potrebbe rigurgitare saliva e aumentare il rischio di diffusione di malattie.

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