La nave da crociera fa l'inchino, allarme ai Faraglioni di Capri
Una nave da crociera ha fatto un "inchino" davanti ai Faraglioni di Capri sollevando le preoccupazioni di molti dato il fragile ecosistema del luogo
Capri, incastonata nel cuore del Golfo di Napoli, è una delle mete turistiche più celebri al mondo. I suoi scorci mozzafiato, le boutique esclusive, i ristoranti affacciati sul blu e, soprattutto, gli iconici Faraglioni, fanno dell’isola una location davvero ambita. Dietro questo fascino glamour, però, Capri vive una realtà fatta di fragilità ambientali e di sfide quotidiane legate alla conservazione del proprio patrimonio naturale. In questi giorni si parla di un’altra pratica molto discussa che avviene nei pressi dell’isola ovvero il famoso “inchino” delle navi da crociera.
L’inchino di una nave da crociera a Capri
Negli ultimi anni, l’isola di Capri ha avviato un percorso verso una maggiore tutela del suo delicatissimo ecosistema marino. Al centro del dibattito c’è la proposta di istituire un’Area Marina Protetta, uno strumento che consentirebbe di regolamentare le attività nautiche, proteggere le specie marine più a rischio. Inoltre, si potrebbe così salvaguardare alcuni dei luoghi simbolo, come i Faraglioni o le celebri grotte, che sono già luoghi attenzionati per il sovraffollamento. Tanto che presso la celebre Grotta Azzurra è già da tempo vietato fare il bagno. A confermare l’urgenza di nuovi provvedimenti a tutela, nei mesi scorsi era sorta anche una nuova iniziativa del sindaco di Capri favorevole all’introduzione di un numero chiuso per i visitatori. L’idea, infatti, è quella di avviare accessi regolamentati, per contenere il sovraffollamento e limitare l’impatto sull’ambiente. Proprio in questi giorni, però, l’isola di Capri è finita al centro di un caso che mette nuovamente sotto i riflettori la questione dell’equilibrio tra turismo e sostenibilità.
È accaduto, infatti, che una nave da crociera di lusso, lunga più di 240 metri, abbia solcato le acque al largo di Marina Piccola, tracciando una rotta vicina alla costa che non è passata inosservata. I video e le foto, rapidamente diffusi sui social, hanno documentato quello che è un vero e proprio “inchino” davanti ai Faraglioni. Una manovra spettacolare ma che ha immediatamente acceso le polemiche. Il passaggio è stato segnalato alla Guardia Costiera di Capri che ha avviato i primi controlli. Dai dati preliminari risulta che la nave avrebbe mantenuto una distanza superiore ai 500 metri dalla costa, ovvero il limite massimo consentito. Resta, però, aperta la questione più ampia legata alla sostenibilità di certe pratiche turistiche, soprattutto in contesti di fragilità ambientale come Capri. Non è la prima volta che sull’isola si discute del transito ravvicinato delle grandi navi.
L’allarme di Legambiente sull’inchino davanti ai faraglioni
A esprimere con forza la preoccupazione su questa pratica è Nabil Pulita, responsabile del circolo caprese di Legambiente. Le sue parole non solo condannano l’episodio ma pongono l’accento sulla tutela dell’ecosistema marino. Proprio in questi giorni, infatti, sarebbe stato avvistato un esemplare di foca monaca nei pressi dell’isola. La foca monaca è una specie rara, protetta e segnalata in pochissimi tratti del Mediterraneo.
Le parole di Nabil Pulita sull’accaduto sono state riprese da ‘La Repubblica’: “Passaggi così ravvicinati configurano una pressione antropica che stride con la conservazione e la sostenibilità delle nostre coste, dove in questi giorni è stato avvistato peraltro un esemplare di foca monaca, che dobbiamo proteggere. È una pratica, quella degli inchini delle super navi ai Faraglioni, che non ci piace e che rimanda direttamente a quanto avviene nel Canal Grande a Venezia”. Il tema, quindi, in passato aveva già suscitato controversie anche a Venezia, dove gli “inchini” nel Canal Grande sono stati vietati per il rischio ambientale che rappresentavano.