Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Territorio

Addio a Mauro Morandi, è morto il "Robinson Crusoe" di Budelli

La storia di Mauro Morandi, il leggendario "Robinson Crusoe" di Budelli che ha dedicato la sua vita alla solitudine e alla difesa della spiaggia rosa

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Mauro Morandi, conosciuto come il “Robinson Crusoe” italiano, si è spento il 3 gennaio all’età di 85 anni. Ex insegnante modenese, Morandi aveva dedicato oltre tre decenni della sua vita all’isola di Budelli, nell’arcipelago della Maddalena, diventandone il custode solitario e simbolo di una vita lontana dalla frenesia della società moderna. La sua storia, tanto affascinante quanto complessa, ha conquistato l’attenzione di giornalisti e documentaristi di tutto il mondo.

Morto Mauro Morandi, addio al “custode” di Budelli”

Nel 1989 Mauro Morandi approdò per caso sull’isola di Budelli, famosa per la sua spettacolare spiaggia rosa. In origine, il suo sogno era quello di trasferirsi in Polinesia, ma fu amore a prima vista per quell’angolo di paradiso sardo. Fu così che decise di restare, trasformandosi nell’unico abitante dell’isola.

Nonostante la sua dedizione, la vita di Mauro Morandi non fu priva di conflitti. Dopo oltre vent’anni trascorsi sull’isola, l’Ente Parco della Maddalena, che nel 2013 aveva acquistato Budelli, avviò un lungo contenzioso per richiederne lo sfratto.

Nel 2008 lo Stato acquisì Budelli dal magnate neozelandese Michael Harte, che l’aveva messa all’asta per tre milioni di euro. Se da un lato l’acquisto evitava ulteriori speculazioni sull’isola, dall’altro portò con sé la notizia più amara per Morandi: l’obbligo di lasciare la spiaggia rosa.

Il “Robinson Crusoe” dell’arcipelago, che da oltre 30 anni viveva in completa solitudine sull’isola, si trovò costretto a fare i conti con un allontanamento che sembrava metter fine alla sua lunga convivenza con quella terra che aveva tanto amato e difeso.

La notizia dello sfratto fu devastante per Morandi, che aveva legato la sua vita a quell’isola e al mare che la circondava. “Se mi cacciano da qui io muoio subito. Non posso tornare in una casa, tra la gente. Ma se muoio vorrei che le mie ceneri venissero sparse in questo mare” raccontava a chi lo sosteneva nella sua battaglia, come riportato su ‘La Repubblica’.

Nonostante la tenacia con cui aveva difeso l’isola, tre anni fa Morandi fu costretto a lasciare la sua casa. I suoi amici, che lo avevano accompagnato in questo lungo cammino, hanno promesso di esaudire il suo ultimo desiderio: “Spargeremo le tue ceneri nel mare che così tanto amavi”.

La vita da “Robinson” Crusoe” di Budelli di Mauro Morandi

La storia di Mauro Morandi ha ispirato molti, divenendo il simbolo di un’esistenza alternativa, in equilibrio con l’ambiente. Il suo racconto di silenzi, riflessioni e piccole conquiste quotidiane ha avuto risonanza internazionale, trasformandolo in un personaggio leggendario.

Morandi abitava in una vecchia struttura, un tempo utilizzata per le comunicazioni radio, che adattò con materiali locali come granito e corallo. Con il passare degli anni, il suo isolamento divenne una scelta di vita. Tra gli inverni rigidi e le estati afose, Morandi difese con passione l’ecosistema fragile dell’isola, opponendosi fermamente al turismo di massa che rischiava di danneggiare la bellezza incontaminata del luogo.

“Resterò qui custode di questo paradiso” dichiarava spesso Morandi ai media che andavano a intervistarlo, spiegando come la sua decisione fosse una risposta alla disillusione verso la società contemporanea.

Nei suoi anni a Budelli, ha pubblicato due libri che raccontano il suo rapporto unico con la natura: ‘La poltrona di ginepro’ e ‘Il guardiano di Budelli. Una lunga storia d’amore tra un uomo e la sua isola deserta’.

Nel suo primo romanzo, scrive così: “Sono le sei, dalla finestrella della mia camera, comincia a penetrare la prima luce. Non c’è fretta in quest’isola il tempo scorre a una velocità differente rispetto al resto del mondo”.

La memoria di Mauro Morandi, il “Robinson Crusoe” italiano, resterà viva come esempio di difesa del patrimonio naturale e del valore del tempo vissuto in armonia con la natura.

Ti suggeriamo

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963