Olio d'oliva: il ministro Lollobrigida fissa il prezzo "giusto"
Il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto la sua riguardo al giusto per un litro d'olio extravergine d'oliva, paragonandolo al vino
In Italia il comparto dell’olio d’oliva sta affrontando da mesi un periodo di difficoltà: i prezzi sono aumentati a causa di tanti fattori, portando diversi consumatori a rivolgersi ad alternative come l’olio di semi.
Sulla questione legata ai costi sempre più alti dell’olio, soprattutto quello extravergine d’oliva, ha detto la sua Francesco Lollobrigida: il Ministro dell’Agricoltura ha evidenziato come sia importante rispettare il lavoro e la fatica dei produttori per un’eccellenza italiana che vanta anche proprietà benefiche.
Prezzo giusto dell’olio d’oliva: le parole del Ministro Lollobrigida
Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è intervenuto alla presentazione della Settimana nazionale della prevenzione oncologica, promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori. Nel corso dell’evento, Lollobrigida ha parlato così del prezzo dell’olio, paragonandolo al vino:
“Perché uno è convinto che pagare 30 euro per una bottiglia di vino a tavola, che dura un’ora, sia cosa normale, e quando dovesse pagare 30 euro per un litro d’olio lo vede come un furto con scasso? – le parole del Ministro riportate da ‘La Repubblica’ – Questo lo ritengo un fatto assurdo, che non è rispettoso del lavoro che c’è dietro
Lollobrigida ha poi decantato le proprietà benefiche dell’olio extravergine d’oliva: “Alcuni prodotti sono di qualità e porteranno benessere – ha spiegato il numero uno del dicastero di via XX settembre – diventano una medicina, e una buona medicina, sana, senza controindicazioni particolari deve avere il giusto prezzo e il giusto riconoscimento sociale”.
Le parole del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida arrivano in un particolare momento storico in cui tanti italiani non comprano più l’olio extravergine d’oliva, per via dei prezzi in continuo aumento.
Da una recente analisi condotta da parte dell’Istituto Piepoli è emerso che il 30% dei consumatori italiani, a causa dell’aumento del costo dell’olio extravergine d’oliva, ha cambiato le proprie abitudini di acquisto, rivolgendosi ad alternative come l’olio di semi, usato non solo per cucinare ma anche per condire.
Allo stato attuale nei supermercati italiani una bottiglia di olio extravergine d’oliva costa mediamente 8 o 9 euro, ma il prezzo può essere anche più alto. Quello che può essere definito come “oro giallo” ha visto lievitare il suo costo del 173% negli ultimi dieci anni e del 61% negli ultimi due anni.
In un periodo storico condizionato da tanti rincari alimentari, sono diverse le cause che hanno portato all’innalzamento dei prezzi dell’olio extravergine d’oliva: la siccità, la scarsità di prodotto in alcune annate e l’inflazione galoppante degli ultimi anni, favorita anche dai conflitti internazionali.
L’appello dei produttori
La questione è molto delicata e i produttori d’olio d’oliva, al riguardo, sono molto critici. Enzo Gambin, il direttore di Aipo, ha fotografato così la situazione: “Per troppo tempo gli olivicoltori sono stati dimenticati – si legge su ‘La Repubblica’ – di olio d’oliva si è tornati a parlare solo quando i prezzi sono tornati alle stelle”.
Il direttore dell’Associazione interregionale produttori olivicoli ha ricordato, inoltre, come il calo della produzione di olio d’oliva in Spagna abbia influenzato in maniera negativa tutto il mercato internazionale, colpendo anche l’Italia dove i prezzi in alcuni casi sono raddoppiati dal 2023 a oggi, arrivando a superare i dieci euro al litro.