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Menu firmato Antonino Cannavacciuolo, due ristoratori condannati

Due ristoratori sono stati condannati per aver usato impropriamente il nome e l'immagine di chef Cannavacciuolo per il menu e per fini pubblicitari

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Il Tribunale di Ravenna ha condannato due ex ristoratori per aver usato impropriamente il nome e il marchio dello chef Antonino Cannavacciuolo per il menu del loro locale, un ristorante-pizzeria sulla Riviera Romagnola.

Due ristoratori condannati per aver usato impropriamente il nome di Cannavacciuolo nel menu

La sentenza del Tribunale di Ravenna ha condannato due coniugi, di 34 e 52 anni, a quattro mesi di carcere e al pagamento di una sanzione di 3.000 euro per l’utilizzo improprio di un marchio registrato, quello di Antonino Cannavacciuolo.

Nel menu del ristorante-pizzeria di Marina di Ravenna, infatti, era presente il nome dello chef stellato, ma tra Cannavacciuolo e il locale non esisteva alcuna collaborazione. Assolto, invece, il terzo imputato, un 65enne di Lumezzane in provincia di Brescia, “per non aver commesso il fatto”.

La vicenda risale al 2019 quando i due coniugi, ora condannati dal Tribunale di Ravenna, erano alla guida di un locale situato sulla costa della Romagna e decisero di utilizzare il nome e l’immagine di chef Antonino Cannavacciuolo per fare pubblicità alla propria attività, senza avere alcun permesso da parte dello chef campano.

Lo chef trisellato era quindi diventato testimonial a sua insaputa del locale in questione, in quanto una sua maxi foto era comparsa su un camion vela utilizzato per pubblicizzare l’attività senza alcun tipo di autorizzazione.

La vicenda: da ‘Cucine da incubo’ al camion vela

Tutto incominciò in seguito alla partecipazione di uno dei due condannati, la donna, a un episodio del programma tv ‘Cucine da incubo’ di Antonino Cannavacciolo. La donna al tempo gestiva un locale a Suzzara, comune della provincia di Mantova: come succede in ogni puntata del format, Cannavacciulo era andato in soccorso del locale per risollevare le sue sorti.

In ‘Cucine da incubo’ lo chef ha il compito di aiutare locali a rilanciarsi, mettendo in campo tutta la sua straordinaria esperienza dietro ai fornelli. Cannavacciuolo in ogni puntata apporta cambiamenti significativi al locale di turno, dall’arredamento al comportamento dei cuochi e dello staff, sia in cucina che in sala.

Nei vari episodi dello show, Cannavacciuolo offre sempre indicazioni su un nuovo menu per il locale in cerca di rilancio: quando la donna qualche tempo dopo si trasferì nel ristorante-pizzeria della Riviera Romagnola, avrebbe proposto proprio il menu creato da Cannavacciuolo per il locale precedente, quello che aveva partecipato alla puntata di ‘Cucine da incubo’.

La donna e il coniuge, successivamente, avevano poi utilizzato l’immagine di Antonino Cannavacciuolo, presente nella classifica degli chef più influenti d’Italia, per un camion vela usato per fare pubblicità al locale situato a Marina di Ravenna: il tutto è avvenuto senza aver ottenuto alcun tipo di autorizzazione da parte di Cannavacciuolo o dal suo entourage.

Venuto a sapere degli avvenimenti, venne sporta denuncia e la Procura di Ravenna aprì un fascicolo. Durante la prima udienza che risale all’ottobre del 2024, Cannavacciuolo ribadì di non aver mai concesso in uso a terzi il marchio registrato nel 2017. Delle tre persone indagate, una è stata assolta, mentre i due coniugi condannati avrebbero già fatto sapere di voler presentare ricorso.

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