Medicane, cos'è e come si forma l'uragano mediterraneo
Alla scoperta del Medicane, l'uragano mediterraneo in arrivo sulle regioni italiane: cos'è, come si forma e in quale periodo dell'anno si verifica
In Italia è in arrivo l’uragano mediterraneo chiamato anche Medicane, dall’unione delle due parole inglesi “mediterranean hurricane”. L’Ansa riferisce che nelle prossime ore sono previsti temporali in molte regioni del Paese, con intense raffiche di vento e forti grandinate.
Cos’è il Medicane
Il Medicane è un fenomeno meteorologico di bassa pressione, caratterizzato da un nucleo caldo attorno a un centro di venti ben definito, piogge torrenziali e forti venti. Tale fenomeno è tipico dell’area del bacino del Mar Mediterraneo: i Medicane hanno caratteristiche simili ai cicloni tropicali, sia quando vengono osservati sulle immagini satellitari che prendendo in considerazione le loro caratteristiche dinamiche e termodinamiche.
Secondo un articolo pubblicato su Scientific Reports con l’obiettivo di analizzare e monitorare gli eventi meteorologici nel bacino del Mediterraneo, gli uragani mediterranei hanno dei punti in comune con quelli tropicali: condividono la presenza del caratteristico occhio e la spirale di nubi che si sviluppa al suo esterno, ruotando attorno al nucleo caldo centrale.
Rispetto ai cicloni tropicali, quelli mediterranei hanno una durata inferiore, solitamente limitata a pochi giorni: questo è causato dalla ridetto estensione del Mar Mediterraneo. Durante un Medicane, si viene a formare un muro di nuvole in prossimità del quale soffiano raffiche di vento molto forti, con piogge persistenti e abbondanti.
Le cause degli uragani mediterranei
Gli uragani mediterranei si verificano per diversi motivi, a cominciare dal progressivo aumento delle temperature dei mari. Franco Reseghetti di Enea, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha spiegato le cause che portano alla formazione di fenomeni meteo estremi:
“La strada intrapresa negli ultimi anni dal mar Mediterraneo sembra abbastanza chiara – le parole di Franco Reseghetti riportate da Wired – con valori sempre crescenti di energia presente nelle sue acque che rimane a disposizione per l’interazione con l’atmosfera dando sempre più spesso origine a episodi meteo estremi come ondate di calore e violenti fenomeni precipitativi sconosciuti in precedenza in queste zone”.
L’origine degli uragani del Mediterraneo, proprio come quella dei tropicali, è da ricercarsi nell’eccesso di energia termica accumulata sopra il mare: tale energia, infatti, viene trasformata rapidamente in energia cinetica, provocando un intenso moto vorticoso dell’aria, con una minima dispersione in moti traslazionali, trattandosi di una struttura quasi isolata.
Il periodo dell’anno in cui possono verificarsi con maggiore probabilità è quello in cui la temperatura superficiale del Mar Mediterraneo, che nell’estate del 2023 ha fatto registrare un aumento record, risulta più alta: questa condizione si verifica soprattutto tra agosto e settembre sullo Ionio, sul basso Tirreno, sul canale di Sicilia, sul mare di Sardegna, sull’Adriatico centrale e anche sul mar Libico.
In passato, comunque, insoliti cicloni simili a quelli tropicali si sono verificati in periodi diversi, come l’uragano Arlene dell’aprile del 2010, l’Alex nel gennaio del 2016, Grace nell’ottobre del 2009 e Vince nell’ottobre del 2005.
L’area mediterranea e in generale l’Italia è ormai da tempo alle prese con gli eventi meteorologici estremi: una stima ha rivelato che dal 2010 a oggi si sono verificati 712 eventi estremi sul territorio nazionale, per un trend causato in molto particolare dal surriscaldamento globale.