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Eccellenze

Il Marsala e i Vini del Sole si candidano a Patrimonio Unesco

Il Marsala e i Vini del Sole rappresentano eccellenze enologiche della Sun Belt Zone e oggi sono protagonisti di una candidatura al patrimonio Unesco

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Un passo significativo per i Vini del Sole, tra cui il celebre Marsala, è stato compiuto nei giorni scorsi in Sicilia. Le delegazioni dei consorzi di tutela di cinque vini storici, prodotti in territori contraddistinti da un microclima unico, si sono riunite per avviare ufficialmente l’iter della candidatura a Patrimonio Unesco.

Perché il Marsala e i Vini del Sole sono unici e inimitabili

Un progetto ambizioso che unisce tradizione, innovazione e una visione comune sul futuro del settore: con questa iniziativa, il Marsala e gli altri Vini del Sole riaffermano il loro ruolo di ambasciatori di una tradizione che trascende i confini geografici per unire popoli e culture sotto il segno del sole e del vino.

Marsala, Sherry, Madeira, Porto e Samos sono definiti i Vini del Sole perché provengono da una fascia climatica privilegiata, nota come Sun Belt Zone, situata intorno al 38° parallelo. Qui, l’alta irradiazione solare e il terreno fertile creano le condizioni ideali per coltivare uve dal grado zuccherino elevato, indispensabili per la produzione di questi vini fortificati.

Durante l’incontro, tenutosi il 16 gennaio 2025 presso le storiche Cantine Pellegrino a Marsala, rappresentanti istituzionali e produttori hanno sottolineato come la candidatura rappresenti non solo un riconoscimento al valore storico ed economico dei vini, ma anche un impegno a preservare tecniche di produzione tramandate da generazioni.

Nei tre giorni di confronto, le delegazioni hanno discusso strategie per affrontare i mercati globali con strumenti innovativi, tenendo conto dei cambiamenti nei consumi, soprattutto tra i giovani. La candidatura Unesco è stata descritta come un’opportunità per rafforzare il legame tra passato e presente e rendere questi prodotti protagonisti di una nuova narrazione internazionale.

Marsala e i Vini del Sole verso l’Unesco

L’evento a Marsala ha visto la firma di un protocollo d’accordo tra i consorzi, un documento che sancisce l’impegno congiunto per valorizzare i Vini del Sole. La collaborazione transnazionale è stata definita un punto di forza per garantire che la candidatura a Patrimonio Unesco diventi un traguardo concreto.

Tra i presenti figuravano nomi illustri come Benedetto Renda, presidente del Consorzio Vini Marsala Doc, e Salvatore Barbagallo, assessore regionale dell’Agricoltura della Regione Siciliana, affiancati da esperti di spicco nel panorama enologico internazionale.

Tra gli obiettivi vi sono la tutela delle pratiche produttive tradizionali, la promozione sui mercati esteri e la sensibilizzazione del pubblico verso i valori culturali e ambientali legati a questi vini. Le delegazioni hanno anche esplorato le possibilità offerte dai fondi comunitari europei per finanziare progetti innovativi e iniziative di marketing mirate.

La candidatura di Marsala, Sherry, Madeira, Porto e Samos come Patrimonio dell’Umanità rappresenta un percorso complesso, che richiederà un impegno costante da parte delle istituzioni e dei consorzi coinvolti.  Ottenere il riconoscimento avrebbe un doppio vantaggio: significherebbe  proteggere e promuovere questi vini, ma anche valorizzare le comunità che ne preservano la storia e le tradizioni.

I prossimi mesi saranno decisivi per definire i dettagli del dossier da presentare all’Unesco, che includerà elementi storici, culturali e tecnici legati alla produzione e al territorio.

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