Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.
L’erosione costiera
Le stime degli esperti, che non comprendono lo scenario peggiore possibile (ovvero il totale scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e del Polo Sud), parlano di un aumento di 2-3 millimetri l'anno. Tre sono le conseguenze negative principali sulle nostre coste. La prima è l'erosione costiera, ovvero la perdita di numerosi tratti di litorale che vengono "mangiati" dall'acqua.
L’intrusione salina nelle falde acquifere
Il secondo effetto collaterale è l'intrusione salina nelle falde acquifere, ovvero la risalita delle acque salate del mare che vanno ad invadere i depositi sotterranei idrici, con notevole perdita di risorse preziose per la popolazione e per l'agricoltura.
Le inondazioni costiere
Infine, la terza conseguenza riguarda l'impatto devastante delle inondazioni costiere: classico esempio è quello di Venezia, che con l'acqua alta viene sommersa provocando ogni volta ingenti danni - nonostante tutte le misure di sicurezza adottate.
La Puglia
Quali sono le regioni più a rischio a causa dell'innalzamento dei mari italiani? La prima è la Puglia, dove gli esperti registrano un aumento del livello delle acque di 3,5 millimetri l'anno, contro una media di 2,6 millimetri del resto dell'Adriatico.
Il Nord della Toscana
Il tratto costiero settentrionale della Toscana è in pericolo, principalmente per quanto riguarda le province di Massa Carrara, Lucca e Livorno. Secondo gli esperti, qui i problemi più gravi da affrontare sono la subsidenza e l'erosione costiera.
La Campania
In Campania, le coste sono a rischio erosione per via dello scarso apporto di sedimenti dai fiumi, il quale è una conseguenza di molteplici fattori. Uno di questi è la cementificazione delle coste, un problema diventato sempre più urgente.
La Calabria
Stessa situazione anche in Calabria, che vede aumentare l'erosione delle sue coste per l'assenza di sedimenti provenienti dai fiumi. Altri fattori di rischio sono la costruzione di infrastrutture lungo gli argini e la gestione delle dighe fluviali.
La Sicilia
In Sicilia c'è un problema simile, che comporta un notevole aumento nell'erosione costiera: molte splendide spiagge stanno ormai scomparendo, sia sull'isola principale che sugli arcipelaghi minori - con grave danno anche per il turismo.
La Sardegna
A rischio anche la Sardegna, dove il problema della subsidenza è minimo: la scarsità dei sedimenti provenienti dai fiumi, tuttavia, sta mettendo in pericolo le sue splendide coste per la mancanza di sabbia con cui sostituire quella prelevata dall'acqua.
Venezia e la sua Laguna
Infine, l'ultima regione a rischio è l'area di Venezia e della sua Laguna, dove è in azione il Mose per la protezione delle coste. È tuttavia necessaria una pianificazione più articolata, per evitare il problema della scarsa qualità delle acque all'interno della Laguna.
Il riscaldamento globale non ha effetti solamente sull’aumento delle temperature, che in questo 2024 sembra ormai più evidente che mai, bensì anche sull’innalzamento dei nostri mari. Le acque che circondano l’Italia, in base ad una nuova analisi condotta sui dati raccolti negli ultimi decenni, crescono ad un ritmo compreso tra i 2 e i 3 millimetri all’anno. E i rischi sono notevoli, come rivela Giovanni Coppini, direttore della divisione Global Coastal Ocean presso il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).
“Dalle nostre osservazioni emerge una situazione di rischio elevato per le coste italiane. Tra gli obiettivi delle nostre ricerche c’è anche la localizzazione delle informazioni sull’innalzamento del mare lungo le coste italiane, per capire dove gli impatti rischiano di essere più importanti” – ha affermato l’esperto. Scopriamo quali sono i principali pericoli e le regioni maggiormente a rischio.