Il lupo di Otranto è stato catturato: aveva morso una turista
Dopo settimane di segnalazioni e spostamenti, il lupo di Otranto, che aveva aggredito una bambina e una turista in due diverse occasioni, è stato catturato
Il lupo che, lo scorso venerdì 10 luglio, aveva azzannato al polpaccio una turista nei pressi della riserva naturale di Alimini a Otranto, è stato catturato. L’animale, che nelle scorse settimane era stato avvistato più volte, era “marcato stretto” dai tecnici del Parco Nazionale della Majella e dai Carabinieri Forestali. Alle ore 22,40 di martedì 14 luglio è stato fermato da un dardo anestetico nei pressi della spiaggia.
Erano settimane che si rincorrevano segnalazioni e spostamenti dell’animale in Salento, dove nei giorni scorsi, ma a Gallipoli, una Caretta Caretta ha deposto le sue uova in spiaggia. Da maggio scorso, l’esemplare di lupo si aggirava lungo il litorale di Otranto, in alcuni casi avvicinandosi ai turisti e mostrando un carattere insolitamente socievole e giocherellone. Per questo, da alcuni, era stato soprannominato “il lupo buono degli Alimini“.
Pochi giorni fa, però, una turista di 37 anni, mentre stava facendo footing nelle vie interne dell’area turistica nella zona omonima dei Laghi Alimini, spiaggia Bandiera Blu 2020, è stata inseguita e morsa dal lupo, poi fuggito nella pineta circostante. La donna non ha riportato ferite gravi. L’animale che ha assalito la turista è stato ritenuto essere lo stesso che, il 24 giugno, aveva aggredito una bambina sempre nella stessa zona, riuscendo in quel caso fortunatamente solo a strapparle parte del vestito.
Dopo un primo tentativo di cattura fallito la scorsa settimana, nella serata di martedì 14 luglio l’animale è stato preso. Ora il lupo di Otranto sarà trasferito in una riserva fuori regione.
Non solo lupi: nei giorni scorsi ha fatto molto discutere l’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per l’abbattimento dell’orsa JJ4, in seguito all’aggressione di due persone, padre e figlio, sul monte Peller.
Il Tar di Trento ha accolto, parzialmente, il ricorso presentato dalle realtà animaliste Lav, Wwf, Lac, Lipu e Lndc contro l’ordinanza di abbattimento, sospendendo la stessa ordinanza e richiamando il principio di proporzionalità e la necessità di mettere in campo altre soluzioni “energiche” prima di considerare l’opzione letale. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva annunciato la sua contrarietà alla decisione di Fugatti, definita “spropositata”.
Stando a un’analisi dei dati forniti dalla Provincia di Trento, la presenza stimabile di orsi in Trentino, a oggi, sarebbe pari a circa un centinaio di esemplari, compresi i cuccioli nati nel 2020.