Laureati introvabili: i profili richiesti e in quali regioni
Aumenta la richiesta di laureati nel mondo del lavoro, nelle discipline scientifiche (ma non solo): ecco i profili più richiesti e le regioni dove mancano
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I profili più richiesti
Secondo i dati Unioncamere-Anpal, le lauree in ambito economico sono state le più cercate nel 2022, con circa 207mila entrate previste. Subito dopo, ci sono gli indirizzi riguardanti insegnamento e formazione, con 116mila entrate, e a seguire le lauree sanitarie e paramediche (più di 76mila entrate), quelle in ingegneria civile e architettura (57mila entrate) e quelle in scienze matematiche, fisiche e informatiche (54mila entrate).
Le lauree più difficili da trovare
Per quanto riguarda invece la difficoltà di reperimento, i laureati più difficili da trovare sono i medici, con una percentuale del 68,7% sul totale delle assunzioni. Seguono i laureati in indirizzo sanitario e paramedico (64,9% su 76mila entrate) e quelli in ingegneria elettronica (60,9% su 52mila entrate). Va decisamente meglio per chi cerca profili laureati in economia, con una difficoltà di reperimento del 36% su 206mila assunzioni.
La difficoltà di reperimento in Italia
La mappa italiana della difficoltà di reperimento mette chiaramente in evidenza una netta differenza geografica. Le imprese del Nord Est sono quelle che hanno maggiori problemi nel trovare i profili richiesti, con un tasso del 46% di laureati difficili da reperire. Leggermente meglio la situazione nel Nord Ovest, dove la percentuale si attesta al 41,7%. Nelle regioni del Centro e del Sud Italia si scende invece a poco più del 35%.
Le regioni con più laureati
Vediamo ora qualche dato più specifico. Le regioni con il maggior numero di laureati sono la Lombardia e il Lazio: qui la percentuale di persone in possesso del titolo di studio sono rispettivamente il 19,9% e il 19,6%. Nonostante tutto, le imprese hanno comunque difficoltà a trovare i profili richiesti (sebbene non come in altre regioni).
Le regioni virtuose
Le altre regioni con il maggior numero di laureati sono il Piemonte (17,1%), la Sicilia (16,2%) e la Campania (15,8%). Al contrario, quelle in cui i laureati sono in minor percentuale sono la Valle d'Aosta (8,6%) e l'Abruzzo (8,9%).
Il Trentino Alto Adige
Vediamo ora la classifica delle regioni in cui la percentuale di difficoltà di reperimento di figure laureate è maggiore. Il podio spetta al Trentino Alto Adige, dove il tasso si attesta al 50,3%.
Il Friuli Venezia Giulia
A seguire, c'è il Friuli Venezia Giulia: con il 48,3% di difficoltà di reperimento, è la seconda regione italiana in classifica.
L’Umbria
L'Umbria è al terzo posto, con un tasso del 46,3%: sono relativamente pochi i giovani che si laureano, rappresentando il 10,5% del totale.
Il Veneto
Quarta posizione per il Veneto, dove il tasso di difficoltà di reperimento sale al 45,4%, a fronte di una percentuale di laureati pari all'11,2%.
La Valle d’Aosta
Infine, a chiudere la Top 5 c'è la Valle d'Aosta, che come abbiamo visto è anche in fondo alla classifica italiana per numero di laureati: qui, la difficoltà di reperimento è pari al 45,4%.
Aumenta la richiesta di laureati nel mondo del lavoro, e per le imprese italiane è sempre più difficile trovarli. Secondo quanto emerso dall’indagine condotta da Unioncamere-Anpal, che ha stilato il Bollettino annuale 2022 del Sistema informativo Excelsior, nell’ultimo anno la domanda di laureati da parte dei datori di lavoro è cresciuta fino a superare le 780mila unità: una cifra che rappresenta il 15,1% del totale delle entrate – in aumento dell’1,4% rispetto al 2021. Ma le imprese hanno trovato difficoltà nel reperire il 47% dei profili richiesti, con tempi di ricerca che arrivano persino a 4-5 mesi.
“Il mancato incontro tra domanda e offerta è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro italiano” – ha dichiarato Andrea Prete, presidente di Unioncamere. Ma quali sono le lauree più cercate e le regioni dove c’è più carenza? Facciamo il punto della situazione.