Invasione di insetti in Italia: cosa sta succedendo e i rischi
Zanzare, cimici, zecche e cavallette hanno invaso l’Italia: cosa sta succedendo e quali sono i rischi da tenere a mente (anche per chi vive in città)
Quella del 2023 sarà l’estate degli insetti: zanzare, cimici, zecche, pappataci, cavallette e pericolosi nemici invisibili di boschi e foreste hanno invaso l’Italia, generando una preoccupazione che ormai si estende fino al cuore delle città, colpendo aree urbane e campagne di tutta la Penisola.
La colpa è del clima sempre più caldo e umido, ma a favorire la presenza di insetti sono anche l’abbandono dell’agricoltura, la crescente urbanizzazione e la perdita della biodiversità, in parte dovuta anche all’arrivo di specie aliene particolarmente invasive.
Invasione di insetti in Italia: la situazione
Le zanzare hanno una vita più lunga, le cimici proliferano come non mai e le cavallette sono diventate un problema anche fuori dalla Sardegna, che resta la regione più colpita dall’invasione.
Dal Piemonte, si legge su ‘La Stampa’, arriva il nuovo allarme per le cimici dell’olmo, e non si può non considerare l’aumento delle pericolose zecche, che colpiscono soprattutto nelle regioni del Nord Est. A complicare le cose ci sono le specie aliene come il tarlo asiatico, la mosca orientale della frutta e la Popillia japonica, il coleottero giapponese capace di infestare qualunque tipo di pianta o manto erboso.
Poi c’è il pericolo bostrico: Coldiretti aveva lanciato l’allarme già all’inizio della primavera, affermando che la siccità “sta favorendo la moltiplicazione degli insetti killer del bosco nell’arco alpino”.
L’invasione degli insetti, si legge su ‘La Stampa’, “è favorita dal caldo estremo, umidità alta, periodi siccitosi alternati a piogge intense e ovviamente surriscaldamento globale”, ma le condizioni climatiche non bastano a spiegare l’emergenza.
Alla lista delle cause vanno aggiunte “la graduale trasformazione dell’agricoltura – sempre più industrializzata da un lato, ma con molti campi abbandonati dalle famiglie contadine dall’altra” e la perdita di biodiversità, che riduce i predatori naturali e altera gli equilibri degli ecosistemi.
Gli insetti invadono anche le città: i rischi
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) aveva lanciato l’allarme già all’inizio dell’estate: l’alternarsi di siccità e piogge intense ha creato una situazione ideale per zecche, cavallette e zanzare tigri in tutta Italia, anche in città.
“Si sono create le condizioni ottimali per il proliferare di insetti quali zecche, cavallette e zanzare tigri”, aveva allora spiegato il Presidente Alessandro Miani, “che trovano il loro habitat naturale sia nella parte terminale della vegetazione, come le fronde di alberi e piante che scendono verso il basso, sia nell’erba incolta”.
Si tratta di insetti che possono veicolare malattie virali o batteriche anche gravi, come l’encefalite e la Malattia di Lyme, e che quindi vanno affrontati con un certo grado di consapevolezza, seguendo i consigli degli esperti e non sottovalutando le possibili conseguenze di un incontro ravvicinato.
L’Italia è per esempio il Paese più colpito dal virus West Nile: nel 2022 sono stati registrati 723 casi, ricorda ‘La Stampa’, contro i 283 della Grecia (al secondo posto in Europa). I rischi, insomma, vanno ben oltre le lecite preoccupazioni degli agricoltori.
La soluzione non è spazzare via gli insetti
Oltre all’adozione di comportamenti consapevoli, una delle soluzioni più immediate per risolvere il problema è la disinfestazione, ma si tratta di un rimedio temporaneo e di cui vanno valutate le conseguenze. Alcuni prodotti particolarmente aggressivi possono infatti essere dannosi per gli animali e per la terra, ed è ormai assodato che molte specie sviluppano una certa resistenza contro i trattamenti di questo tipo.
Le vere soluzioni al problema che sta allarmando l’intero Paese sono sistemiche e a lungo termine: bisogna “ripristinare le aree naturali, così da avere ‘zone cuscinetto’, e favorire il ripopolamento dei predatori naturali”, inevitabilmente più efficaci di ogni insetticida.
La soluzione, conclude ‘La Stampa’, non è spazzare via gli insetti. Al contrario, per un ecosistema equilibrato, che non diventi un crogiolo di pericoli per le diverse specie che lo abitano, “servono più insetti, più animali, più biodiversità”.