I biscotti più famosi d’Italia? Sono quasi tutti piemontesi
Raffinati capolavori di gusto, i biscotti piemontesi sono famosi in tutto il mondo per il sapore inconfondibile e l’originalità delle composizioni
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L’antica tradizione pasticcera del Piemonte è famosa per la produzione di deliziosi biscotti, che nel tempo hanno preso posto nelle dispense di tutta Italia. Merito della bravura dei maestri pasticceri piemontesi, veri maghi nella creazione di meravigliosi dolci, unione di gusto e tradizione che deliziano il palato di grandi e piccini. Scopriamo alcune delle dolcezze gastronomiche più apprezzate sfornate dalle pasticcerie di Torino e dintorni.
Krumiri
I primi biscotti di questa squisita selezione sono i krumiri. Presenti nelle credenze di tutta Italia, il gusto di queste delizie si lega alla storia italiana fin dall'Ottocento. Sembra infatti che siano stati inventati in concomitanza con la morte di Vittorio Emanuele II. Proprio dai baffi del re, sfoggiati con orgoglio, deriverebbe la tipica forma a manubrio. Originari di Casale Monferrato, questa bontà di farina, zucchero, uova, burro e vaniglia fu ideata dal pasticciere Domenico Rossi.
Amaretti
Rotondi, profumatissimi e dal gusto inconfondibile, gli amaretti piemontesi hanno origine antica, affondano radici fin nel Medioevo. Famosi quelli di Saronno, croccanti e dalla struttura alveolare fatta di zucchero, mandorle e uova. Non meno saporiti sono gli Amaretti originari di Sassello, comune del Savonese, che a differenza dei cugini di Saronno hanno la caratteristica di essere morbidi.
Lingue di gatto
Altri apprezzati biscotti piemontesi sono le lingue di gatto, di origine francese ma trapiantate in Piemonte agli inizi degli anni ’20, poco dopo la loro invenzione ad opera di Perrault, l’ideatore de "Il gatto con gli stivali". La tipica forma, infatti, ricorda proprio la lingua dei felini. Il biscotto ha un impasto semplice ma gustoso: farina, burro, albume d’uovo e zucchero.
Bicciolani
I Bicciolani di Vercelli rappresentano le fondamenta stesse della pasticceria piemontese, a tal punto che i Savoia li proclamarono patrimonio irrinunciabile della tradizione culturale e gastronomica del Piemonte. Un vero e proprio atto di proclamazione nobiliare per il biscotto di origine rinascimentale. Farina bianca, burro, una manciata di spezie, zucchero e uova gli ingredienti di questo biscotto che è l’orgoglio della tradizione gastronomica piemontese
Margheritine di Stresa
Ideate nella metà dell’Ottocento dal pasticciere Pietro Antonio Bolognaro, le margheritine di Stresa, paesino della provincia di Verbano-Cusio-Ossola, furono cucinate per la prima volta in occasione della prima comunione della principessa Margherita. La delicatezza dell’impasto impressionò a tal punto la futura regina d’Italia che ordinò di renderli dolci ufficiali del tradizionale ricevimento estivo della Casa Reale. I biscotti, dalla tipica forma di margherite, hanno un imposto di farina, burro, vaniglia, zucchero e una grattugiata di scorza di limone: un bouquet di profumi e di gusto inconfondibili.