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I granchi blu italiani sono diventati cannibali

I granchi blu nei mari italiani sono diventati cannibali: le dichiarazioni del ricercatore in ecologia dell'Università di Ferrara, Mattia Lanzoni

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I granchi blu sono diventati così tanti nelle acque italiane che ora non hanno cibo a sufficienza da mangiare. Per questo si sta assistendo a fenomeni di cannibalismo: gli esemplari più grandi attaccano quelli più piccoli per accaparrarsi spazio e cibo.

A fornire gli ultimi aggiornamenti sull’emergenza granchio blu è stato il ricercatore in ecologia dell’Università di Ferrara, Mattia Lanzoni.

Le parole dell’esperto sui granchi blu in Italia

Il ricercatore Mattia Lanzoni ha spiegato all’agenzia ‘ANSA’: “Il granchio blu è presente nelle nostre acque già da 30 anni, ma quello che stiamo vivendo oggi è esploso in un arco di tempo così breve che era difficile da prevedere. I cambiamenti climatici rendono complicato fare ipotesi su spostamenti e comportamenti di questa specie che va ancora studiata a fondo”.

Il granchio blu è in grado di creare in mare colonie fino a 3 miglia dalla costa e nelle acque interne di spostarsi fino a 120 chilometri dalla foce di fiumi. Durante il periodo invernale, ha spiegato ancora il ricercatore, l’attività predatoria dovrebbe diminuire per poi ripartire a pieno regime con il caldo. Un inverno con temperature sopra la media come quello dello scorso anno, però, potrebbe non sortire gli effetti sperati.

Tra i fattori che hanno inciso in questa invasione ci sono, oltre all’aumento delle temperature, anche il drastico calo dei suoi predatori naturali (come per esempio l’anguilla) e la massiccia molluschicoltura nel Nord Adriatico, fonte di cibo importante ma che ora non sembra più essere sufficiente.

Il granchio blu sulle tavole degli italiani

In Italia si sta tentando di risolvere l’emergenza granchio blu anche portando in tavola questo predatore. Stanno continuando ad aumentare, infatti, i quantitativi commercializzati in tutta Italia, anche alla luce di una domanda robusta ancora in crescita.

Ciò significa che i mercati possono mantenere quotazioni stabili di settimana in settimana, come reso noto dalla Borsa merci telematica italiana (Bmti) sui dati rilevati nella rete dei mercati ittici all’ingrosso. Nella piazza di Roma il granchio blu è venduto a 4,50 euro/Kg, a Chioggia è a 4,28 euro/Kg, mentre a Milano, cioè il principale mercato ittico all’ingrosso, è di 5,50 euro/Kg con un aumento del 75% delle vendite rispetto al 2022. Bmti ha sottolineato anche che il granchio blu era presente nel mercato di Chioggia già nel 2017.

Tra ricette, siti e blog il granchio blu è ormai sempre più frequente sulle tavole italiane, a casa, al ristorante e anche in pizzeria.

In base a quanto emerso da un sondaggio online realizzato da Fedagripesca-Confcooperative, a spingere 8 italiani su 10 ad assaggiare il granchio blu sono la curiosità e la moda. Nessuno, però, è disposto a rinunciare al sautè di cozze e agli spaghetti con le vongole made in Italy.

L’impegno del governo contro il granchio blu

Il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione di un incontro politico in Abruzzo di Fratelli d’Italia, ha fatto riferimento al granchio blu tra le nuove emergenze e ricordato, da una parte, lo stanziamento nell’immediato di risorse (2,9 milioni di euro) per aiutare il comparto pesca e, dall’altro, il coinvolgimento di cuochi e testimonial, “perché il consumo di questa specie invasiva può portare ricchezza”.

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