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Gole dell'Alcantara vittime del climate change: cosa è successo

C'è preoccupazione per le Gole dell'Alcantara che stanno subendo le conseguenze dell'innalzamento delle temperature e dell'assenza di piogge

Gole dell'Alcantara

Le Gole dell’Alcantara si trovano nella Sicilia orientale tra i territori delle province di Messina e Catania e stanno purtroppo subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici. La siccità di questo periodo ha colpito il fiume Alcantara che è rimasto praticamente senza acqua e questo sta causando gravi danni a tutti l’ecosistema.

La crisi climatica colpisce anche le Gole dell’Alcantara

Le Gole dell’Alcantara, dette anche Gole di Larderia, sono situate nell’omonima valle siciliana tra i comuni di Castiglione di Sicilia (provincia di Catania) e di Motta Camastra (provincia di Messina).
Sono gole con pareti alte fino a 25 metri che vantano larghezze dai 4,5 metri nei punti più larghi ai due metri di larghezza nei punti più stretti. Questo stupendo canyon naturale è stato scavato nel corso degli anni dal corso del fiume Alcantara che ora però ha ridotto di molto la sua portata. Il fiume Alcantara è il secondo più importate della Sicilia e da tempo sta destando diverse preoccupazioni.

L’innalzamento delle temperature e l’assenza di piogge, infatti, hanno portato ad un prosciugamento delle acque del fiume che ora è quasi deserto. Già anni fa era stato lanciato un allarme è nel letto del fiume si era vista una moria di pesci che era stato uno degli effetti più visibili del climate change. Se i problemi di siccità e le alte temperature hanno un ruolo importante in questa situazione, bisogna aggiungere che anche l’uomo ha però le sue colpe.

Dall’estate 2023 i responsabili del Parco fluviale dell’Alcantara hanno trasmesso più volte alla procura di Catania diversi casi di prelievi abusivi. Sembra infatti che l’acqua del fiume sia utilizzata in maniera illegale per scopi sia domestici sia agricoli. Per indagare su questo la Regione Sicilia ha istituito anche una commissione di inchiesta. A questa situazione alcuni aggiungono anche i prelievi della società Siciliacque che sono destinati a soddisfare il fabbisogno dei Comuni della fascia ionica del Messinese. Tuttavia, la società si difende dicendo che le loro captazioni sono inferiori a quanto concesso. Bisogna poi ricordare che alcuni cambiamenti geologici causati dall’attività vulcanica dell’Etna hanno mutato il percorso del fiume e contribuiti alle infiltrazioni nel sottosuolo.

Le dichiarazioni degli esperti sul fiume Alcantara

È stata anche messa in piedi una squadra di esperti naturalisti per studiare un piano di rilancio della zona. Questo consentirà di ridare vita a un intero ecosistema e preservare le biodiversità. Questo è possibile grazie a 800 mila euro di fondi europei. A capo del progetto c’è l’ingegnere Gianluigi Pirrera, vicepresidente dell’Aipin (associazione italiana per l’ingegneria naturalistica). Uno tra gli interventi cruciali è quello di captazione di acqua sotto l’alveo, ovvero in profondità per cercare di preservare la sopravvivenza delle piante e degli animali.

Le spiegazioni di Gianluigi Pirrera sono state riportate da La Repubblica: “Si cerca di ridare vita a queste aree oggi completamente asciutte portando in superfice l’acqua che è in profondità, ad almeno un metro, due metri e mezzo sotto l’alveo del fiume”. Tuttavia, il lavoro della squadra è condizionato anche dalle piogge: la speranza è che torni a piovere anche nella zona, altrimenti tutti gli sforzi saranno inutili. In merito alla questione sempre La Repubblica riporta le parole dell’ingegnerie Pirrera: “Se cominciasse a piovere potremmo vedere qualche risultato, ma non piove, siamo in un ritardo disastroso per via del clima, negli ultimi anni non ricordiamo un gennaio così privo di precipitazioni”.