Friuli, trovata antica bomba da 500 kg: il video dell'esplosione
Lo scorso 8 agosto una bomba contenente 500 kg di esplosivo è stata trovata sotto il ponte della Delizia, tra le province di Udine e Pordenone
A una settimana dal ritrovamento, è stata fatta brillare con successo e senza intoppi l’antica bomba inesplosa risalente alla Seconda Guerra Mondiale che era stata individuata lungo il greto del fiume Tagliamento, in Friuli Venezia Giulia, nel territorio del Comune di Codroipo.
La bomba inesplosa, fabbricata nel 1942 e con tutta probabilità sganciata da un aereo e finita nel fiume, era stata rinvenuta durante gli scavi di un cantiere nei pressi del ponte della Delizia, l’infrastruttura che mette in collegamento le province di Pordenone e Udine, tra i comuni di Codroipo, San Vito al Tagliamento e Valvasone Arzene.
Bomba inesplosa nel Tagliamento, le operazioni per farla brillare
Dopo i primi sopralluoghi, che hanno consentito di accertare che si trattava di un ordigno del peso di 900 kg contenente circa 500 chilogrammi di esplosivo, i militari del Terzo Reggimento Genio Guastarori di Udine hanno avviato l’iter finalizzato a trasferirlo e farlo brillare in sicurezza.
L’operazione è scattata il giorno prima di Ferragosto, sabato 14 agosto, alle 7 di mattina, e sono terminate alle 9, così come definito dal sindaco di Codroipo insieme con le autorità civili e militari competenti. I militari del Genio Guastatori hanno tolto la spoletta per rendere la bomba inefficace, e l’hanno poi trasportata nella zona dove è stato fatto brillare.
Una volta concluso il conto alla rovescia è arrivata l’esplosione controllata e poi la messa in sicurezza dell’area, ed è stato poi possibile far ripartire la circolazione ferroviaria lungo la linea Udine-Venezia, bloccata appositamente, e riaprire al traffico la strada statale Pontebbana.
Nel mantovano il Po in secca porta alla luce un’altra bomba
Se la bomba di Codroipo è stata rinvenuta durante gli scavi di un cantiere, quella invece individuata nella zona di Borgoforte, in provincia di Mantova, qualche giorno prima è stata portata alla luce della siccità. L’ordigno era infatti precipitato nel Po, che in questi mesi ha sofferto moltissimo l’assenza di piogge e in molti punti è attualmente in secca. È in una di queste secche che alcuni barcaioli hanno notato la bomba e segnalato quindi la sua presenza.
La bomba, pesante circa 453 chili, conteneva 240 chili di esplosivo ad alto potenziale, e anche in questo caso si è deciso di farla brillare. La zona è stata evacuata per un raggio di circa un chilometro e mezzo, ed è stata vietata la navigazione sul fiume per due chilometri a monte e a valle del ponte della ferrovia.
I militari del X reggimento del Genio guastatori di Cremona hanno quindi trasferito l’ordigno all’interno di una cava di ghiaia a Medole, a circa 45 chilometri dal luogo del rinvenimento, per poi procedere con il brillamento della bomba. Che non è la prima a emergere dal fiume nel suo tratto mantovano: a soli cinquanta chilometri dal luogo in cui è stata ritrovata la bomba della Seconda Guerra Mondiale, all’inizio della primavera era riaffiorato un intero carro armato, anch’esso risalente agli anni del conflitto mondiale. In questo caso si trattava di un residuato “mitologico” che esperti e appassionati cercavano da tempo, ma non erano mai riusciti a trovare anche a causa del livello idrico del fiume.