Riemerso dai ghiacci 38 anni fa, il milite ignoto ha ora un nome
Il suo corpo era stato rinvenuto tra i ghiacci delle Dolomiti ben 38 anni fa, ma solo oggi il milite ignoto ha un nome: ecco la sua incredibile storia
Sono passati quasi quarant’anni da quando alcuni escursionisti scoprirono i resti di un milite ignoto, e finalmente la sua identità è venuta a galla. Grazie ad un lungo lavoro di studi, la storia del caduto è riemersa dalle profondità in cui era rimasta sepolta per tutto questo tempo.
Milite ignoto sulle Dolomiti, scoperto il nome
Si chiama Carlo Cosi, il milite ignoto che nell’agosto del 1983 era stato rinvenuto tra i ghiacci del Vallon Popera, sulle Dolomiti. Dopo un lungo periodo di ricerche ininterrotte, la sua identità è stata finalmente scoperta. Gli studiosi Mauro Ambrosi, Guglielmo De Bon, Federica Delunardo, Daniele Girardini, Silvia Musi e Antonio Sasso hanno impiegato ben 5 anni per far sì che la storia del caduto fosse portata alla luce del sole.
La vicenda è stata presentata nel corso del centenario del cimitero militare Adriano Lobetti Bodoni, a Santo Stefano di Cadore (Belluno). All’evento hanno partecipato anche i pronipoti di Carlo, che ad oltre 100 anni dalla sua morte possono finalmente avere una tomba su cui ricordare il suo valoroso coraggio.
La storia incredibile del milite ignoto
“Sotto una coltre di ghiaccio”: questo il titolo del saggio che racconta la vicenda di Carlo, sottotenente medico di cui si erano perse le tracce durante la Prima Guerra Mondiale. Nato il 25 gennaio 1890 nel quartiere San Lorenzo di Napoli, il giovane venne inquadrato nel 24esimo Reggimento Fanteria e spedito sul fronte comeliano. Cosi, assieme ad altri soccorritori, venne inviato in una rischiosa procedura di salvataggio di alcuni soldati travolti da una frana nel passo della Sentinella, caduta il 9 novembre del 1916.
Quella fu l’ultima volta che si seppe qualcosa di lui: una valanga lo investì insieme ai suoi compagni, e nonostante le lunghe ricerche il suo corpo non riemerse più. Almeno fin quando un gruppo di escursionisti vicentini non ne trovarono i resti, che da ben 67 anni giacevano sotto il ghiacciaio del Popera. In un primo momento si credette fosse un alpino, a causa di un cappello rinvenuto nei suoi pressi.
Nei giorni seguenti venne celebrato il solenne funerale, al quale partecipò anche l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ma per altri 38 anni il nome del milite ignoto rimase sconosciuto. Fin quando, sulla base di pochi indizi come una mostrina e una piccola lamina dotata di monogramma, gli studiosi non sono riusciti a dargli un nome.