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Cosa mangia il Presidente della Repubblica: i gusti di Mattarella

Gli chef di Palazzo Quirinale svelano che cosa piace mangiare e che ingredienti usano in cucina per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Cosa si prepara nelle cucine del Quirinale per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella? L’Agenzia Ansa ha approfondito questo aspetto con i racconti degli chef che curano i pasti al Colle, in particolare l’Executive Chef Fabrizio Boca, che da più di trent’anni cucina per il Quirinale, affiancato dall’Head Chef Massimo Sprega. Entrambi descrivono un Presidente che predilige piatti della tradizione e ingredienti freschi di qualità. Il capo dello Stato, inoltre, sembra seguire una dieta semplice e genuina realizzata con prodotti del territorio italiano.

I piatti preferiti dal Presidente Sergio Mattarella

Sergio Mattarella è un politico italiano di lungo corso dato che la sua carriera in politica è iniziata negli anni Ottanta ma nella sua famiglia sia il padre che il fratello hanno ricoperto ruoli in cariche politiche. Sergio Mattarella dopo essere stato Giudice della Corte Costituzionale dal 2015 ricopre il ruolo di Presidente della Repubblica. È stato il secondo presidente a essere stato eletto due volte, prima di lui solo Giorgio Napolitano. Con la seconda elezione Mattarella è emerso come il secondo Presidente più votato di sempre dopo Sandro Pertini. Inoltre, contando i giorni di permanenza al Palazzo del Quirinale, Mattarella risulta il Presidente della Repubblica più longevo di sempre. Molto amato dagli italiani, Mattarella conduce uno stile di vita semplice e per conoscerlo meglio sono stati intervistati gli chef che lavorano nelle cucine del Quirinale.

Dalle loro parole sembra che Sergio Mattarella ami i piatti semplici e da buon siciliano apprezza le specialità della sua terra d’origine. Uno dei suoi piatti preferiti è infatti il pane e panelle, una tipica pietanza palermitana a base di farina di ceci fritta servita dentro il pane; questa è considerata da molti un vero simbolo dello street food siciliano. Il Presidente della Repubblica, però, sembra apprezzare molto anche il pollo alla diavola, piatto classico della cucina italiana.

Accanto ai piatti principali, un altro alimento irrinunciabile sulla tavola di Mattarella è la pasta, soprattutto in formati corti. Gli chef spiegano che la pasta viene servita con sughi semplici, seguendo la tradizione. L’aglio è, invece, un elemento poco apprezzato e quasi completamente assente nelle pietanze servite in tavola al Palazzo del Quirinale.

Le parole dell’Executive Chef Fabrizio Boca

Fabrizio Boca, a capo della cucina del Quirinale da più di trent’anni, ha sottolineato l’importanza di selezionare ingredienti freschi e di provenienza italiana. Una scelta mirata a sostenere l’identità del Made in Italy e i produttori della nostra penisola. Le parole dello chef Boca in merito sono state riprese da ‘Gambero Rosso’: “È una cucina regionale che rispetta le nostre tradizioni e non vogliamo dimenticarla. Usiamo solo prodotti Made in Italy. Il 30% delle forniture dei prodotti freschi arriva dalla tenuta di Castel Porziano, cerchiamo inoltre di valorizzare le piccole aziende che andiamo a scoprire personalmente.”

Durante i pranzi e le cene ufficiali, la cucina del Quirinale si concentra su una proposta essenziale ma curata. Il menu tipico comprende al massimo tre portate, primo, secondo e dolce, e si evita quasi sempre l’antipasto per mantenere i tempi ridotti. I pasti ufficiali, infatti, solitamente non superano i 45 minuti. Altro grande fattore importante è l’ospitalità e l’attenzione verso gli ospiti che si estende anche alle preferenze religiose e culturali. Ad esempio, viene escluso il maiale dal menù se sono presenti ospiti di religione musulmana, così come qualsiasi altro ingrediente che potrebbe risultare sgradito a culture specifiche. Inoltre, viene preferita la pasta in formato corto per evitare di mettere in difficoltà i commensali stranieri, poco avvezzi ai formati lunghi.

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